Dal rifugio Giannetti salire verso la parete sud del Badile lasciandosi sulla dx la punta Enrichetta. Raggiungere quello che rimane del nevaio camminando su placche appoggiate e levigate dal ghiaccio.
La via attacca percorrendo una facile spaccatura gradinata che sale verso dx (III) 35mt. Al termine della spaccatura dirigersi verso sx in direzione di caratteristiche placce a balze che conducono verso un diedro (IV/IV+) 45 mt.
Salire il diedro (IV+) e quindi a sx (30mt) , da questo momento in poi ogni sosta è costituita da uno o due fix 10 mm (opera delle guide svizzere?!) per cui non si può sbagliare.
Salire 3 tiri su placca (III/IV) per un totale di circa 100 mt . Due tiri su diedri (poco accennati) fessurati (IV/IV+) conducono alla sosta che precede il traverso , 35 + 35 mt.
Per il traverso scendere qualche metro, risalire quindi su placca sino ad una lama utilizzabile per inserire una protezione (friend) (V+) traversare ancora un paio di metri a sx sino a raggiungere un chiodo. Delicato e difficilmente proteggibile (V) il passo per uscire dal traverso ed entrare in un diedro. Continuare il diedro in direzione di uno strapiombino (chiodo) salire lo strapiombino (IV+) ed all’uscita di questo si trova la sosta (40 mt). Attenzione : allungare bene i rinvii in questo tiro perchè si rischia un grande attrito.
Quindi a sx si risale un enorme masso staccato, in direzione di un intaglio . A questo punto si è sul pilastro terminale. Si prosegue per placchette sul filo del pilastro (IV) circa 45 mt. Si segue ancora il filo del pilastro per circa 45 mt , attenzione agli attriti delle corde.
Quando si è in vista del caratteristico bivacco giallo si aggira sulla dx un pilastrino e si arriva in sosta (III) 45 mt. Ancora 15 facili metri e la via termina.
- Bibliografia:
- Masino-Bregaglia-Disgrazia (MASPES)