
Avvicinamento
50m
350m
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400m
400m
Il percorso ricalca perfettamente fino al Lago di Tschawiner l’itinerario, già descritto su Gulliver, dell’Irgilihorn.
Raggiunto il Lago, attraversarlo in direzione S e risalire il breve canale che, senza alcun problema, permette l’accesso alla conca finale dell’alta Val Vaira (Vaira Seen) per proseguire poi in direzione dell’evidente colletto esistente alla base della cresta N dall’Azoglio.
La Cima d’Azoglio è dei tre rilievi, quello più a SX (S) della forma arrotondata, mentre la quota 2600 è invece quella più a DX (N) dall’aspetto più appuntito.
Sfruttando l’ampio scivolo ai piedi della quota 2600, si perviene alla cresta N e senza eccessiva difficoltà si prosegue seguendo questa, fino a raggiungere l’antecima, talvolta anche senza togliere gli Ski.
Più complessa invece la breve discesa (pochi metri) per proseguire in direzione della cima Maggiore, dove un esposto passaggio richiede qualche passo in sicurezza, difficile da valutare alla presenza di cornici.
E’ anche possibile raggiungere la cima principale, questo solo quando le condizioni neve appaiono sicure (molto), tagliando il ripido versante N alla base dell’antecima e riprendendo poi la cresta in prossimità del dosso centrale.
Ambiente selvaggio e panorama grandioso su queste poco frequentate valli laterali del Sempione.
Raggiunto il Lago, attraversarlo in direzione S e risalire il breve canale che, senza alcun problema, permette l’accesso alla conca finale dell’alta Val Vaira (Vaira Seen) per proseguire poi in direzione dell’evidente colletto esistente alla base della cresta N dall’Azoglio.
La Cima d’Azoglio è dei tre rilievi, quello più a SX (S) della forma arrotondata, mentre la quota 2600 è invece quella più a DX (N) dall’aspetto più appuntito.
Sfruttando l’ampio scivolo ai piedi della quota 2600, si perviene alla cresta N e senza eccessiva difficoltà si prosegue seguendo questa, fino a raggiungere l’antecima, talvolta anche senza togliere gli Ski.
Più complessa invece la breve discesa (pochi metri) per proseguire in direzione della cima Maggiore, dove un esposto passaggio richiede qualche passo in sicurezza, difficile da valutare alla presenza di cornici.
E’ anche possibile raggiungere la cima principale, questo solo quando le condizioni neve appaiono sicure (molto), tagliando il ripido versante N alla base dell’antecima e riprendendo poi la cresta in prossimità del dosso centrale.
Ambiente selvaggio e panorama grandioso su queste poco frequentate valli laterali del Sempione.
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