In estate il sole lambisce questo versante piuttosto tardi, verso le undici, ma in compenso vi resta fin oltre le otto di sera. L’ accesso alla parete, per quanto lungo, è reso assolutamente agevole dal sentiero balcone che recentemente è stato tracciato sul fianco destro orografico della Valeille ai piedi del versante settentrionale della Punta delle Sengie. La discesa è rapida, sul versante opposto a quello percorso in salita.
Materiale: nuts, friends (utile doppia misura del n.3), cordini per spuntoni.
Difficoltà: D.
Accesso: giunti a Lillaz (1617m) parcheggiare la vettura in corrispondenza del campeggio “Al Sole”. A monte di detto campeggio si attraversa il torrente proveniente dalla Valeille su di un grande ponte e si segue il sentiero che, mantenendosi sulla sinistra orografica della valle, sale al bivacco Malvezzi-Antoldi (segnavia n. 15). Superato un primo ponte, si raggiunge, dopo circa 45min di marcia, un bivio: si segue la deviazione di sinistra (segnavia n. 15a) che scende verso il torrente e lo attraversa su di un ponte in legno. Dopo un breve tratto in cui si procede verso valle il sentiero, in corrispondenza dei resti dei casolari di Valeille (1902m), comincia a salire con ripide svolte sul fianco destro orografico della valle fino ad uscire sullo spalto dove ha sede il Casotto di Arolla del P.N.G.P. (2258m). Appena prima di quest’ ultimo, si diparte, a destra, una diramazione, inizialmente appena accennata e poco visibile, che si porta, traversando al di sopra di alcuni salti rocciosi, verso il fondo della forra che limita sulla sinistra orografica lo spalto dove sorge il casotto. Attraversata la forra alla sua origine, si continua per la suddetta traccia, che diviene vieppiù evidente (bolli gialli e qualche corda fissa). Si aggirano così le pendici della cresta nord-ovest della Tsissetta dell’ Arollaz e, entrati nel bacino del ghiacciaio delle Sengie, si individua la parete dove si svolge l’ itinerario in questione. Abbandonato il sentiero quando questo scavalca la morena proveniente dal margine destro della parete, si sale verso quest’ ultima seguendo il filo della morena. Al termine della stessa, in corrispondenza di un diedro formato da un avancorpo alto una trentina di metri, si trova l’ inizio della via (3 ore ca. da Lillaz).
Itinerario: Superare il diedro (3°) ed al suo termine uscire a destra sulla cengia alla sommità dell’ avancorpo (a questo punto si può anche giungere più facilmente aggirando a destra l’ avancorpo); proseguire verso destra in direzione di uno spigolo (4°) raggiunto il quale si sosta. Sosta 1, 50m. Salire a sinistra della sosta per un bel diedro rosso (4°) che riporta sul filo di spigolo su cui si è fatta la sosta precedente. Continuare più facilmente fino al termine della corda e sostare. Sosta 2 su clessidra formata da due blocchi appoggiati, 45m. Portarsi sulla cengia sopra la sosta e scalare un evidente diedro rosso (5°) chiuso da un piccolo tetto che si supera (A0 o 6a+, utile doppia misura del friend n.3). Proseguire più facilmente fino al termine della corda e sostare. Sosta 3, 45m. Con due lunghezze di corda salire per placche grigie appena a sinistra del proseguimento dello spigolo sin qui percorso (2°). Soste 4 e 5, 100m ca. Ancora una lunghezza per placche verso destra riporta sul filo di spigolo (2°). Sosta 6, 40m. Continuare per le placche che costituiscono il tagliente molto arrotondato dello spigolo (3°, elegante). Sosta 7, 40m. Raggiungere un bel diedro, posto una ventina di metri sopra la sosta e formato dall’ intersezione di una parete, quella di destra, verticale e rossastra, con una parete, quella di sinistra, più appoggiata e nerastra. Salire il diedro per la sua parete di sinistra (4°, elegante) ed al termine riportarsi a destra fino ad uscire sullo spigolo che limita la parete destra del diedro. Sosta 8 su spuntone, 50m. Tre lunghezze di corda portano al termine delle difficoltà dove la parete si abbatte (2°). Soste da 9 a 11, 150m ca. Da qui, dapprima in obliquo verso sinistra e poi direttamente raggiungere facilmente la cresta sommitale, 100m ca.
Discesa: Dalla cresta ci si abbassa per pietraie ed in leggero obliquo verso destra si pone piede sul ghiacciaio d’ Arollaz. Da qui due possibilità: 1) scendere direttamente il canale che costeggia il versante settentrionale della Tsissetta dell’ Arollaz, canale un tempo percorso dalla vecchia traccia per il colle d’ Arollaz (segnata su IGC con il segnavia n. 103) e che raggiunge la deviazione percorsa in salita a monte del Casotto d’ Arollaz; questa possibilità è utile nel caso si vogliano lasciare gli zaini lungo il sentiero che porta alla parete, 2) sempre lungo quello che era il percorso della succitata traccia, si costeggia con direzione nord-est il limite del ghiacciaio fino in direzione del Casotto di Arolla al quale si perviene direttamente incrociando il sentiero che dal casotto sale al colle di Arollaz (indicato su IGC ancora con il segnavia n. 103).
- Cartografia:
- IGC Parco Nazionale del Gran Pparadiso
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia Gran Paradiso