Seguendo questa transita in un ambiente vario ed interessante: la prima parte è condizionata pesantemente dalle infrastrutture artificiali della centrale elettrica, mentre la seconda si sviluppa in ambiente selvaggio e poco frequentato. L'itinerario è piuttosto lungo e richiede preparazione fisica.
Dal lago della rovina si risale al rifugio genova per la bella mulattiera che si inerpica ad O del lago. Senza troppe difficoltà si giunge al bacino del Chiotas dove si costeggi l’omonimo lago e si raggiunge il rifugio Genoa. Da qui si seguono le indicazioni per il bivacco del Baus (già visibile con visibilità ottimale). La traccia è segnata da tacche gialle. La salita si sviluppa tra placche rocciose e cengie erbose.
Dal bivacco si costeggia la sinistra del crestone che scende direttamente dalla cima sud dell’Argentera, tra erbe e placche inclinate (un po di attenzione!) si giunge alla Balconera: un piccolo bacino glaciale posto al di sotto del passo dei detriti. Da qui si sale uno speroncino di rocce rotte che conduce al Passo dei Detriti. al passo, da cui si gode una stupenda vista sulle Marittime, si segue a sinistra la traccia segnata che supera uno speroncino di roccia per poi affacciarsi sulla parete Sud-Est della cima Sud dell’Argentera.
Da qui si raggiunge l’evidente cengia a destra che taglia tutta la parete sud e con la dovuta cautela (in alcuni punti è piuttosto stretta, circa 30 cm e la parete superiore è leggermente aggettante) la si percorre. L’unico passaggio difficoltoso, per la sua esposizione, è protetto da delle corde fisse. Percorsa la cengia, quando questa prende a salire si prosegue tra massi incastrati (protezione con delle corde fisse nell’unico tratto più impegnativo), fino a sbucare poco sotto la croce della vetta 3297 m.
N.B. Per raggiungere il Passo dei Detriti e l’Altopiano del Baus, è anche possibile salire da Terme di Valdieri per il vallone di Lourusa e fare tappa al Rifugio Morelli-Buzzi. In questo caso però lo sviluppo del percorso è notevole.