Dal Gias delle Mosche, si prende il sentiero sulla sinistra (segnavia N10), ben segnalato, che si inoltra nel Vallone dell’Argentera.
Il sentiero si inerpica deciso in un bel bosco di abete bianco, con poche svolte e con il fondo acciottolato a tratti invaso dall’acqua.
Dopo lo strappo iniziale, la salita prosegue piacevole con ampi tornanti, mantenendosi sempre in una fresca abetina che, con l’aumentare della quota, viene sostituita dal lariceto .
Raggiunta un’ampia radura , punteggiata da numerosi detriti, la si oltrepassa con un traverso che si mantiene sul lato N alcuni metri sopra il fondo idrico.
Si risale quindi alla soprastante conca pascoliva, dalla quale si gode di ottimo panorama sulla Serra dell’Argentera. Si supera anche questa conca mantenendosi in costa con un lungo traverso sul lato N. Il sentiero piega dapprima verso sinistra (N), oltrepassa i ruderi del Gias della Mesa ove lascia una diramazione sulla destra, risale un pendio erboso con qualche tornante, attraversa un piccolo boschetto di larice e pino montano e, raggiunto un panoramico costone, infine inizia a piegare verso NE.
Un traverso in pietraia precede una ripida salita tra sfasciumi; si lasciano a sinistra la deviazione per il Bivacco Varrone ed il Rifugio Morelli Buzzi e, poco oltre, la deviazione a destra per il Gias della Mesa e il Gias delle Mosche via “Sentiero dei Pastori”, che verrà seguita durante la discesa.
Ormai puntando in direzione E (verso il Corno Stella), si percorre l’ultimo faticoso tratto tra detriti e, nella parte terminale, grossi massi.
Trascurata a destra la traccia per il Rifugio Remondino, si percorrono i pochi metri che conducono al Rifugio Bozano.
Dal rifugio bozano traversare in diagonale verso l’attacco del canale .
Poco dopo l’ingresso del canale superare la cascata di ghiaccio (circa 15/20 mt. a 60°) o passare sulle roccette sulla sua sx e proseguire fino alla forcella tra la cima sud e la cima nord dell’Argentera (inclinazione del canale 45/50° abbastanza costanti).
Dalla forcella passare sul versante opposto (est) in piano e leggera discesa su cenge per una trentina di metri, risalire in cresta, si vede una sosta attrezzata, poco prima un chiodo (passaggio III). Poi facilmente per cresta fino alla croce.
Discesa dalla via normale della cima Sud, lungo la cengia per il passo dei detriti (corde fisse), il Rif. Remondino e il Pian della Casa, dove seguendo la strada si torna al Gias delle Mosche in circa 30 minuti.
- Bibliografia:
- A. Parodi - Nelle Alpi del Sole