Il paesaggio è tipicamente collinare: si imbocca la diramazione sulla destra e, percorrendo la carrozzabile per circa 40 min si incontrano aceri, castagni e betulle. A poco a poco si inizia a notare il diradamento del bosco per lasciare spazio a prati e qualche baita. Purtroppo i segni dell’abbandono dei territori montani sono evidenti, soprattutto nei prati, ormai colonizzati da specie pioniere (betulle e felci); i segni della presenza dell’uomo non sono però completamente scomparsi: restano tratti di muretti a secco e lose di confine piantate verticalmente.
Dopo avere superato un piccolo pianoro e una curva si raggiunge uno spazio aperto, con tavolo e panche, ideale per una sosta.
Giunti al bivio si segue l’indicazione per Pian del Lupo, sulla sinistra. Anche qui sono visibili resti di muretti con pietre oblique. Il percorso, in questo punto caratterizzato da belle piante di faggio, concede a tratti un’ottima visuale sull’abitato di Paesana e sulla bassa valle, nonché sul Mombracco.
La vegetazione cambia, il bosco diventa misto, con latifoglie e aghifoglie, rododendri e mirtilli, anche se in inverno non è così facile individuarli. Dopo altri 30′ di cammino si incontra un altro bivio e si prosegue sempre in direzione del Pian del Lupo. In breve si raggiunge un tratto privo di vegetazione alta e quindi molto panoramico. Accanto ad un larice sono stati
sistemati tavolo e panche.
Di qui in avanti il paesaggio assume un aspetto tipicamente alpino e al primo bivio si prende a sinistra. Lungo il percorso si possono notare blocchi di roccia posizionati uno sull’altro, generando piccole feritoie e quindi giochi di luce molto particolari. Le caratteristiche geomorfologiche di questo luogo
sono davvero notevoli e questi torrioni si incontreranno lungo tutta questa parte del tracciato.
Dopo alcune curve e un tornante la strada incrocia quella lasciata al bivio precedente. Svoltando a sinistra si ritorna quindi sulla via principale. Dopo una serie di tornanti il percorso culmina in un luogo denominato Bric Arcett.
Discesa: Il percorso di discesa coincide con quello dell’andata (nel primo e nell’ultimo tratto è possibile “tagliare” parecchie curve, stando però attenti ad orientarsi, in modo da non dover risalire!)
- Bibliografia:
- Escursioni con Le Ciastre dal Monviso all'Argentera