Sviluppo: 60m (3 tiri)
Difficoltà: VII R1
Esposizione: Nord Ovest
Materiale: corda singola da 70m, 10 rinvii, eventualmente friends medio grandi e anche oversize, qualche cordino. Materiale per discesa in corda doppia.
Discesa: 3 doppie infilate da circa 20m lungo il diedrone, oppure facendo attenzione con corda da 70m si può scendere lungo tutto il diedro con una sola calata ma è sconsigliato (passare la corda all’interno del diedro per non allontanarsi troppo dalla parete) più un’altra per arrivare al punto di partenza poi seguire la corda fissa verde che porta verso il grande anfiteatro sulla destra (viso a monte) per poi scendere per tracce nel bosco fino alla falesia delle Rocche in 15 minuti.
Descrizione: Breve ma interessante itinerario che percorre tutto il didrone giallo ben visibile da ogni direzione e che attirò l’attenzione dei primi salitori quando ancora questa parete era sconosciuta agli arrampicatori che la valorizzarono nei decenni successivi. Itinerario di stampo alpinistico aperto dal basso con chiodi, artifici e manufatti.
L1 Il primo tiro della via lo abbiamo trovato schiodato e siamo saliti alla buona fino alla base del diedro. Ora è consigliato sfruttare la linea degli spit del primo tiro dello spigolo “Elfo che ride” che portano proprio alla base del diedro. 6a 20m
L2 Seguire l’evidente diedro fessurato con passo atletico sopra l’alberello. Bello! VI+ (8 prot. fisse e sosta spittata) 20m.
L3 Tiro molto bello che prosegue nel diedro ora ampiamente fessurato e in un tratto strapiombante. Attenzione al runout finale dentro al diedro su rocce facili ma instabili. VII (9 prot. fisse e sosta spittata) 20m. La via originale termina qualche metro sopra l’attuale sosta spittata.
Una volta scesi in doppia è possibile continuare a scalare sui lunghi monotiri sia nella grande placca a sinistra del diedro che nell’anfiteatro sulla destra (viso a monte)