AD- in un solo breve tratto, taluni PD e PD-, per lo più da E a EE/F.
Parte più delicata: 2 ripidissime discese per erba e terra. Ancoraggi e spit dove serve e per eventuali doppie nei tratti più delicati delle discese. Corda da 50 m sufficiente.
Il dislivello tiene conto dei numerosissimo saliscendi che si affrontano.
Dal tornante imboccare la mulattiera sulla sx, al bivio dopo pochi minuti proseguire a dx fino a riprendere la strada nei pressi di una vasca. Seguire la strada, al tornante sopra rocca Fea seguire la pista verso dx, per abbandonarla dopo pochi metri per seguire un sentiero verso sx che sale verso NO. A 1680 m si ritrova la strada ma si segue a dx il sentiero per il M. Antoroto, dapprima evidente, quindi sempre meno visibile (paletti di legno cadenzati, traccia, segni biancorossi sbiaditi) che punta verso la fascia rocciosa della cresta posta a sx della grande vetta O dell’Antoroto. Raggiunto il crinale volgere a dx (E) percorrendo l’ampio e panoramicissimo pianoro erboso del Colletto dell’Antoroto (2100 m). Da qui in altri 10 min alla vetta con la piccola croce e l’edicola con Madonnina (2144m).
Ritornati sui propri passi, si prosegue verso O per la cresta, dapprima erbosa e molto larga, seguendola fedelmente (primi salti verticali a dx, occhio ad affacciarsi, prima bella cuspide erbosa, tracce di sentiero). Poi la cresta si restringe (roccette, erba, spuntoni); ripidi pendii a sx e salti rocciosi verticali di un centinaio di metri a dx. Scesi per qualche decina di metri, si perviene alla base di un primo autonomo risalto, superabile sul filo (divertente arrampicata, II/III, due fix). Si prosegue 10 min pressochè in orizzontale, cresta stretta, molto panoramica, tranquillamente percorribile (qualche corda fissa, inutile) fino alla vetta di Cima Issel (2139 m, h 1,00 dal Colletto dell’Antoroto), poco appariscente da E ma nettamente autonoma da O. Da essa si deve perdere quota verso sx per una crestina e poi, con molta cautela, verso dx (fix con maillon per una calata) per erba e roccette su pendio ripidissimo (30/40m) e scivoloso/terroso al fine di raggiungere un intaglio sulla cresta.
Si risale per il successivo risalto per un ripidissimo canalino di erba e roccette appena a dx del filo (II), fino ad un terrazzino (fix su un masso sulla sx), segue un breve ma impegnativo diedro di circa 5 metri (tratto lievemente aggettante oltre che esposto, IV-, un chiodo) evitabile sulla sx per ripidissimo e infido canalino erboso (F) oppure, sempre a sx, per canale-camino (III). La cresta poi si abbatte conducendo in breve alla sommità della Cima Dellepiane (2135m) da cui si scende al colletto successivo per un ripido e delicato canalino roccioso (due soste per una eventuale e consigliabile calata).
Dal colletto si raggiungono gli ultimi rilievi del percorso (tratti rocciosi aggirabili lato meridionale), ormai largo e erboso, che in poco tempo raggiunge la facile Cima Ciuaiera (2172 m, croce e libro di vetta, h 1,00 dalla Cima Dellepiane, h 2,30 dal Colletto dell’Antoroto, ottimo panorama).
Per dorsale erbosa si raggiunge la Colla dei Termini (2006 m.) raggiunta la strada sterrata, si continua a sinistra per tornare a ricongiungersi con la parte iniziale dell’itinerario di salita al bivio a 1680 m circa.
- Cartografia:
- IGC 1:50.000 Albenga
- Bibliografia:
- A. Parodi, Le Alpi del Sole