
Lunghezza 1, III+, III, 50 metri: salire con percorso non obbligato delle facili placche adagiate e gradoni (2 fittoni resinati), oltrepassare una prima sosta con catena e proseguire agevolmente fino alla base di una placca verticale a buchetti dove si sosta.
Lunghezza 2, IV, IV+ 40 metri: dalla sosta spostarsi leggermente a destra e salire verticalmente in placca (ottimamente chiodata) che oppone difficoltà contenute anche se regala qualche passaggio divertente e di soddisfazione. Sosta su comoda cengia. In caso di affollamento è possibile utilizzare la S2 della via “Stelle Cadenti” posta un paio di metri più a destra.
Lunghezza 3, IV+ 40 metri: dalla sosta obliquare a sinistra fino ad un fittone, salire poi in verticale per un diedrino cespuglioso (attenzione ai rovi!) fino a portarsi a qualche metro di distanza da una grossa pianta (fittone), traversare orizzontalmente a sinistra da prima su facile placca per una decina di metri (fittone nascosto) e successivamente su una piccola cengia, rimontare poi dei massi erbosi (qualche sasso mobile) e sostare alla base di un piccolo tetto squadrato.
Lunghezza 4, VI, V+ 35 metri: superare direttamente il tetto sfruttando un’ ottima maniglia nascosta nella fessura in alto a destra, proseguire per qualche metro sulla splendida fessura e successivamente in verticale in placca fino ad una piccola cengia dove si sosta. Il tetto è molto unto, ma ben protetto, è comunque possibile superare la difficoltà in A0.
Lunghezza 5, IV+, VI-, V+ 50 metri: dalla sosta obliquare a sinistra per placche, portarsi alla base dell’evidente diedro verticale a destra del grande tetto. Salire con difficoltà l’ostico diedro sfruttando in principio una piccola fessura al centro e successivamente delle piccole tacche piuttosto distanziate. Uscirne a destra su un pulpito erboso, traversare poi a sinistra per buona fessura e ristabilirsi su una comoda cengia dove si sosta. Il diedro è ben protetto da chiodi e fittoni resinati, molto unto soprattutto nella parte iniziale, oppone difficoltà sostenute e continue. E’ possibile spezzare la lunghezza traversando a sinistra fino a raggiungere la S4 della via Chiappa posta sotto il grande tetto aggettante.
Lunghezza 6, V+, VI-, VI+(A0) 45 metri: dalla sosta salire in verticale per placca con buoni appigli fino ad un chiodo, traversare orizzontalmente a sinistra su placca tecnica a listelli (chiodi) cercando di rimanere piuttosto bassi fino a raggiungere la base di un ostico diedrino un po’ lucido ma ben chiodato. Salire in verticale sfruttando qualche buon appiglio nascosto oltre il pilastrino a sinistra e successivamente delle buone maniglie al centro, raggiungere l’ultima sosta posta sul ciglio della parete.
Relazionata doppia. L’itinerario 11794 è la stessa via.
Si potrebbe tenere questa relazione, anche se con i gradi un po’ soft, ed integrarla con la descrizione della discesa delle 11794
“Discesa:
Seguire la traccia e le catene verso sx (faccia a monte), superando alcuni passaggi esposti, e prestando la massima attenzione a non smuovere pietre, che potrebbero cadere sulle cordate impegnate sulle vie sottostanti.. Si raggiunge quindi il canale ghiaioso che fiancheggia l’antimedale, tramite il quale si ritorna alla base della struttura. per lo stesso percorso dell’andata si rientra quindi a Laorca.”
- Bibliografia:
- Pietro Corti, Grignetta e Medale, arrampicate nel giardino di pietra, Novantiqua Multimedia, 2005
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