Dal ponte Barfè (mt. 845) si attraversa il torrente (indicazioni per il Barfè) e si inizia la salita lungo la ripida strada sterrata.
Si superano vari gruppi di abitazioni per poi (45′) imboccare a sinistra un sentierino che in 10′ giunge all’altezza del Rifugio Barfè.
Consigliata la breve deviazione a sinistra per una sosta presso la graziosa struttura. (1 ora da Ponte Barfè).
L’itinerario prosegue lungo un breve tratto di strada sterrata che porta nei pressi di Barfè da mount. Prima delle case si sale a sinistra per sentiero, raggiungendo un panoramico costone dove sorge il diruto alpeggio di Cialaroccia (mt. 1336).
Si attraversano le costruzioni per iniziare il tratto più selvaggio dell’itinerario, che prosegue a mezza costa attraversando tre valloncelli alle pendici del Monte Vandalino.
Si toccano in sequenza il Sapè e Imbergeria, antichi “fourest” ancora oggi utilizzati per l’attività pastorale.
Da Imbergeria occorre prestare attenzione a imboccare il sentiero che sale lievemente a mezza costa e poco evidente (puntare all’ultima betulla che si vede sul costoncino seguente).
Un’ultima risalita porta alle abitazioni ben ristrutturate del Bric del Bec (mt. 1444 punto culminante dell’itinerario).
Da qui si prende a destra la sterrata pianeggiante che in breve porta al Rifugio Sap (mt 1.450 – 2 ore 15′ dal Barfè).
Possibilità di ristoro (consigliata!)
Per il ritorno ci sono due possibilità:
discesa veloce su Pra del Torno per il sentiero che scende dalle sottostanti case Sap lungo il costone boscoso, oppure la più comoda sterrata che con un giro un pò più ampio raggiunge l’abitato
(consigliata la visita al tempio valdese posto in splendida posizione).
Da qui restano circa due km. di asfalto per tornare a Ponte Barfè e concludere l’anello ( 4 ore, 45′ complessive).
- Cartografia:
- IGC N° 6