Salita già fattibile ad inizio stagione data l'esposizione e la natura del terreno la neve sparisce presto. E' comunque possibile rendersi conto dell'innevamento guardando la cima dalla piazza principale di Vallouise, da qui si vede tutto l'itinerario.
Utile la traccia gps allegata per la parte iniziale nel bosco, ricca di sentieri e piste mai segnalati.
Si incontra una sorgente a circa 2300 m, da verificare se attiva anche nel periodo estivo.
salendo nella via principale della piccola frazione le Petit Parcher, raggiunta la piccola chiesetta subito prima di questa inizia il sentiero (poco evidente) che passa a destra di una casa e poi si addentra nel bosco iniziando subito a salire. Poco oltre si incontra un bivio, si può sia proseguire dritti sia piegare a sinistra (scelta migliore e che segue la traccia gps) fino a che si incontra un sentiero più marcato proveniente da la Casse.Si continua per un tratto a destra est)trascurando poi una traccia che si perde verso sinistra e raggiungendo un canale artificiale per l’acqua. Qui si volge a sinistra di 90° salendo ripidamente per una traccia poco marcata in direzione nord finchè si incontra una stradina. La si segue per 300 m finchè un cartello indica la Tete d’Amont (unico segnale che si incontrerà); si continua quindi a destra salendo ripidamente nel bosco finchè questo sentiero non incontra una pista tagliafuoco con pendenze allucinanti, che andrà seguita senza più possibilità di errore. La pista man mano si restringe diventando poi sentiero che punta ad un canalone detritico alla base della bastionata rocciosa dei contrafforti della Tete d’Aval.
Si sale seguendo la traccia e gli ometti lungo il canalone attraversandolo poi verso sinistra poco sotto di un enorme masso a forma di parallelepipedo. Qui si abbandona il versante sud per spostarsi progressivamente a O-SO, salendo tra pini cembri e qualche canalone detritico; a 2100 m di esce definitivamente dal bosco raggiungendo un pendio erboso posto sotto una barriera rocciosa; la si supera facilmente a sinistra sfruttando dei comodi gradoni tra le rocce, e poi si accede ad un altopiano sospeso tra la nostra cima e la Tete d’Aval. Si compie un traverso verso est, sempre in salita, fino ad arrivare circa al canalone centrale (acqua che scorre ad inizio stagione), dove il sentiero ben marcato e di natura terrosa, sale dritto per dritto verso nord, senza praticamente mai una curva. A 2300 m si incontra una fonte, conviene utilizzare l’acqua che sgorga direttamente dalla roccia piuttosto che poco sotto da una pietraia.
Si continua a salire il ripido pendio spostandosi poi a sinistra per raggiungere una spalla erbosa. Qui si potranno percorrere i primi ed unici passi su terreno pianeggiante verso destra, ma da lì a poco si riprende a salire per un costone di erba e poi di pietraia (sentiero comodo) per salire faticosamente in direzione della cima. Si traversa da sinistra a destra attraversando a inizio stagione alcuni nevai, e infine si raggiunge la sella posta a 2650 m circa, a brevissima distanza dalla Tete d’Aval (nota agli arrampicatori).
Ora non resta che salire il sempre ripido crestone detritico, ulteriormente faticoso, sino alla ampia spianata sommitale (grosso cumulo di ometti) 2815 m.
Discesa dal percorso di salita.