
Sconsigliabile con nebbia per le condizioni precarie del percorso dopo il colle dell'Agnello.
Il dislivello (da verificare) tiene conto delle numerose perdite di quota.
Imboccata l’Alta Via della Val di Susa si percorre il vallone de Savine e passato il lago omonimo si raggiunge il Col Clapier 2477 m. Si scende al pianoro sottostante e al bivio segnalato da un evidente cartello (variante) si prosegue per l’Alta Via (bolli gialli) con ripido e faticoso sentiero verso il Rifugio. Vaccarone 2743 m.
Si continua a sinistra del rifugio, perpendicolarmente ad esso, seguendo le indicazioni per il Colle dell’Agnello, già visibile (è il terzo colle da sinistra). Il sentiero è molto bello e comodo fino ad un pianoro detritico a circa 2900 m, dove su un masso viene riportato il bivio Colle dell’Agnello-Col d’Ambin. Si continua sulla traccia di destra (qui terminano i segni gialli), sempre ben evidente e contrassegnata da ometti, che risale alcuni spalti rocciosi e poi attraversa una zona di grossi massi accatastati sotto la Punta dell’Agnello (tratto un po’ disagevole). Si attraversa il canalone detritico o nevoso, portandosi sotto la verticale del colle, e con una ripida rampa tra terriccio e sfasciumi lo si raggiunge, ometto 3090 m. Si piega ora a destra andando incontro alla cresta rocciosa, che si aggira subito sul versante francese, seguendo gli ometti che permettono di sfruttare alcune comode cengie, fino a che un breve canalino riporta sull’ampia cresta detritica. Si torna ora sul versante italiano, risalendo il crestone fino ad imbattersi in una nuova fascia rocciosa di colore biancastro, che sbarra la strada. Anche qui gli ometti guidano sul percorso migliore, nuovamente sul lato francese, aggirando alla base i vari torrioni per terrazzi e cengie (volendo è presente anche una traccia 30 m più sotto tra la pietraia). Prima del penultimo torrione, la traccia risale un ripido canalino di rocce rotte e ghiaia, che riporta sul filo di cresta, in corrispondenza di alcuni grossi ometti. La marcia riprende comoda in direzione nord sull’ampia dorsale detritica, dalle varie colorazioni, finchè si giunge sull’anticima rossastra. Qui si nota il grosso torrione che andrà aggirato, ancora una volta sul versante francese, sfruttando una evidente traccia pianeggiante che attraversa una zona di ghiaioni mobili, fino a raggiungere la base di un canalino tra il torrione appena superato e la cima della Rocca d’Ambin. Qui si presenta il passaggio più impegnativo del percorso: si risale il canalino molto friabile, tenendosi preferibilmente a sinistra per sfruttare gli appigli che offrono le pareti più solide; il passaggio critico è breve, superato un gradone, si continua tra ghiaia e roccette giungendo rapidamente all’intaglio di cresta. Si continua a sinistra, superando una placca liscia oltre la quale il sentiero torna comodo ed evidente, passa sotto la vetta, la aggira e giunge in cresta, a pochi metri dalla cima stessa che finalmente si raggiunge (ometto e targa) 3 h dal Rifugio Vaccarone.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.3 Val di Susa Val Cenischia Rocciamelone Val Chisone
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