Difficoltà leggermente variabile in funzione del percorso seguito (AD+/D-).
Materiale: corda da almeno 50 m, chiodi, nut, friend. Piccozza e ramponi a inizio stagione.
Le indicazioni sullo stato dei luoghi, sui tempi e sulle difficoltà complessive e dei passaggi riportate sulla GMI sono da rivedere, quanto meno parzialmente.
Dal colle del Piccolo Moncenisio risalire il Vallone delle Savine. Prima di arrivare al lago omonimo, abbandonare il sentiero e volgere a dx nel vallone adducente ai resti del Glacier de Savine, superare la balza che sostiene la morena frontale del ghiacciaio e salire costeggiandolo sulla sua dx, giunti sotto i denti piegare a dx e raggiungere una conca (nevaio) alla base del Col Gargouille che si raggiunge in breve.
Seguire la cresta verso sx di sfasciumi e qualche breve facile passo di arrampicata (II) fino alla base del dente nord (fix+cordone). Salire il primo muretto (III, cordino su clessidra a metà) e sostare sopra il salto (cordoni di sosta). Salire il secondo muretto (II, III, cordino a metà) e raggiungere la piatta sommità del Segnale Nigra (cordoni di sosta, grosso ometto in pietre).
Scendere 2m nella strettissima forcella successiva (Coup de Sabre), superarla con spaccata molto esposta e salire la placca successiva (un passo di IV), quindi un muretto a dx del filo (III, cordino) fino ad una sosta (2fix+cordone) su un terrazzino a dx del filo. Qui ci sono due possibilità: a) superare il salto verticale inproteggibile sopra la sosta (3m, V), tornare sul filo, toccare la spalla del dente nord e raggiungere facilmente per cresta il colletto alla base del salto finale (sosta 2fix+cordone); b) scendere uno stretto camino (altra sosta 2fix+cordone alla base) e traversare in discesa verso sud sul versante ovest per placche inclinate e una cengia poco marcata fino alla base di un ampio camino che si risale per placche via via più ripide fino al colletto alla base del salto finale (III-IV, diversi chiodi).
In entrambi i casi dal colletto si supera il salto finale per un camino di blocchi (II, un passo di III) e si tocca così la vetta del dente nord.
Per la discesa ci sono due possibilità: a) direttamente dalla sosta a cordoni sulla vetta sul fianco ovest (corda da 60m, forte rischio di incastro); b) tornare verso nord al colletto nei pressi della spalla (breve doppia o disarrampicando) e dalla sosta a fix scendere in doppia nel camino lato ovest. Al fondo di questo, con breve traversata esposta (fix) verso sud si raggiunge un colletto ed una cengia detritica che borda il versante occidentale del dente nord e di quello centrale.
Si segue la cengia in leggera discesa, quindi si rimonta fino alla base del versante ovest del dente centrale, raramente salito per la mediocrità della roccia. Si attacca il versante ovest da sx verso dx per rocce un po’ malsicure e si raggiunge la cresta sud nei pressi di due gendarmi (cordoni). Si raggiunge quindi una forcellina a monte di questi (chiodo) e si rimonta l’ultimo tratto quasi verticale non lontano dal filo (III+ poi più facile), quindi sul filo (cordino) fino all’esile cima (sosta 2fix+cordone). Per la discesa si può fare una sola doppia sul fianco ovest direttamente dalla vetta (corda da 60m, rischio di incastro), oppure una prima calata diagonale fino al primo gendarme dopo il chiodo e una seconda da questo.
Ritornati alla cengia detritica, la si segue fino al colletto fra il dente centrale e il dente sud che si raggiunge seguendo la cresta nord sul filo fino in vetta (II, un passo di III esposto poco prima della cima), oppure, più facilmente, traversando all’ultimo verso dx per raggiungere la cresta ovest e con questa la cima.
Discesa. Si torna indietro qualche passo verso nord poi si volge a sx e si scende lungo la cresta ovest (II) fino a raggiungere un’ampia cengia detritica sul versante sud. La si segue verso sx (ometto) in leggera discesa e si trova una sosta alla base di un camino (fix e chiodi). Con una calata verticale di 20m si scende verso sud fino a un terrazzo. Si disarrampica un ultimo spigolo un po’ esposto (II+, fix, cordone per un’eventuale ultima breve calata) e si raggiunge finalmente la gengiva nei pressi del Nodo di Confine (croce di ferro). Si prosegue verso est e il leggera salita per blocchi fino alla vetta dei Rochers Penibles (bellissima visione dei denti). Si prosegue seguendo la cresta rocciosa verso est, sul filo o evitandolo sul versante francese. Giunti ad un colletto alla base di un salto più marcato aggirato sul fianco sud (ometto), si passa decisamente sul versante italiano e per sfasciumi mobili pericolanti si raggiunge un grande nevaio che si attraversa verso dx Si prosegue la discesa per blocchi accatastati fin quando è possibile traversare verso sx e scendere a vista direttamente al Lago delle Savine oppure più a valle di questo. Ripreso il sentiero si torna al Colle del Piccolo Moncenisio.
- Cartografia:
- IGN 1:25.000
- Bibliografia:
- GMI Alpi Cozie Centrale - P. Col, Alpinisme Vanoise Haute Maurienne