
La salita avviene quasi integralmente sul filo dello spigolo destro del Pilastro centrale della parete sud.
NB: La via si sviluppa su un tipico terreno alpinistico apuano. Questo implica grande attenzione alla presenza di pietre smosse e di eventuali tratti di roccia rotta, specialmente nei tiri più facili. Dunque la concentrazione va sempre mantenuta elevata.
Difficoltà: TD-, con passaggi di V e V+. Impegno: III.
Proteggibilità: R2 (in parete non sono state lasciate protezioni, in quanto la via non presenta passaggi obbligati ed è sempre ben proteggibile).
Materiale: due corde da 60 m, cordini, 10 rinvii, nuts, microfrends e frends fino al 3 BD, martello e chiodi.
La prima lunghezza percorre per 60 metri la cresta destra del Pilastro centrale (il tir è in comune con la via Su per lo spigolo. La seconda sale in obliquo verso destra per portarsi alla base di una evidente placconata di marmo, situata all’interno di un grande bacino collettore (III). Per sostare si può usufruire delle soste attrezzate della via Rosso di sera (vedi relazione).
La sezione centrale della via (tiri dal terzo al settimo) presenta le maggiori difficoltà (TD, max V+) e al tempo stesso le maggiori soddisfazioni. La roccia ha natura tipicamente apuana ma ha l’ottima solidità del marmo statuario: mentre si sale l’attenzione sarà continua ma non impedisce di godersi l’ambiente e la qualità della roccia. Anche in questo tratto della via possono tornare comode alcune delle soste attrezzate di Rosso di sera.
L’ultima sezione della via (lunghezze 8-9) inizia dopo che al settimo tiro si è superato verso destra lo spigolo che delimita il bacino. Queste lunghezze presentano difficoltà molto contenute (generalmente di II e III grado, con qualche passaggio un poco più impegnativo) e termina sulla cresta che dalla sommità del Pilastro conduce alla cima dell’Altissimo.
Infine si percorre (di conserva o con due lunghezze di corda) la cresta fino alla croce di vetta (100 m, II).
Discesa
Dalla vetta si prende la cresta ovest (verso sinistra) che riporta al Passo degli Uncini (fare attenzione, soprattutto nella parte iniziale: il sentiero è ben segnato ma la cresta è affilata e scoscesa). Qui giunti si ripercorre il sentiero 33 che riconduce alle Gobbie (2 ore circa).
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