
(Destra e sinistra sono riferiti al senso di marcia descritto)
Dal parcheggio si risale il sentiero CAI N.33 verso il Passo degli Uncini. Dopo circa 100m di dislivello si incrocia una strada sterrata. Seguirla per circa 100m verso sinistra, quindi continuare a salire lungo il sentiero che porta al passo degli Uncini (Se raggiunta la strada si prosegue dritto si giunge alla Foce del Frate, da cui comunque ci si può riportare verso il Passo degli Uncini. Giunti a quest’ ultimo, dirigersi per poche decine di metri verso NNW (quindi verso Foce del Frate), fino ad incontrare un sentiero (segnavia CAI) che scende deciso lato mare. Seguirlo fino al secondo intaglio dove una breve rampa di pochi metri (bolli rossi) sulla sinistra porta ad una selletta da cui si scende per traccia non sempre evidente e abbastanza infido fino alla strada di cava. Raggiuntala, si ignori la traccia a sinistra: proseguire invece per l’ampia strada verso destra, dove presto un tornante ci riporta nella direzione desiderata.
In poco si raggiunge un grande spiazzo con numerosi blocchi di marmo. proseguendo lungo la strada, si segue in salita. Sulla sinistra una corda fissa permette di raggiungere la via di lizza tagliata dalla strada: la ignoriamo, proseguendo diritti sulla via maestra, giungendo presto in vista di una cava costituita da un grande scavernamento. In alto si vedono già i resti del “sentiero dei Tavoloni”. (è possibile per altra traccia dal Passo degli Uncini giungere a quella corda fissa).
A destra dello scavernamento una scala metallica ci fa proseguire vero l’alto. Questo primo tratto presenta tante pietre instabili che volentieri rotolano su chi aspetta di salire dalla scala, non aspettate il vostro turno troppo sotto! Aiutandosi con alcuni cavi di ferro arrugginito si giunge alla celebre Cava della “Tacca Bianca”: a sinistra si vedono i ferri residui del “Sentiero dei Tavoloni”, di fronte il celebre “Occhio dell’Altissimo”, a destra una vecchia teleferica oltre la quale dobbiamo passare per proseguire. Qui troviamo una riproduzione in resina di una statua di marmo raffigurante la “Madonna del cavatore”. Poco oltre inizia il percorso che dalla cava porta al Passo del Vaso Tondo. L’esposizione è forte e costante e, pur non presentando passaggi tecnici, occorre prestare attenzione ad ogni passo… In teoria è spesso possibile procedere in conserva “protetta” usando i ferri (arrugginiti) del vecchio corrimano, ormai scomparso.
Terminato il lungo ed emozionante traverso si giunge in un canalone in cui, sempre con grande esposizione, si risale rapidamente verso il Passo del Vaso Tondo.
Giunti al passo, si prosegue verso sinistra vicino al filo di cresta, giungendo in breve in cima al Monte Altissimo.
Per chiudere la giornata senza diminuire l’impegno si può tornare sempre per filo di cresta verso il Passo degli Uncini (rare tacche di vernice). In alternativa si può più placidamente tenere la traccia poco a destra dello spartiacque, o tornare sui propri passi fino al Vaso Tondo e da lì tornare verso la macchina.
- Bibliografia:
- apuano.com contiene una relazione più ricca di particolari storico paesaggistici (itinerario simile ma non identico)
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