
Auspicabile qualche cordino per sostituire quelli vetusti di alcune soste.
Chiodatura S2 ma può essere utile una serie di friends da medio #2 BD a piccolo #0.3 BD (anche più piccoli).
Prima della galleria reperire sulla destra un ometto e traccia di sentiero che per ripido prato conduce alla base dal Muro dei misteri, più o meno in corrispondenza di un diedro-camino nero e scritta "17" in vernice gialla alla base.
Proseguire ancora verso destra costeggiando la parete per altri 50m circa, in corrispondenza di un altro marcato diedro nero obliquo affiancato da una docile rampa-placca con fix (5m ancora più a destra si trova una scritta "16" in vernice gialla, probabile attacco della via "camino Lea", e poco oltre ancora fix della via "El Veronica").
20 minuti circa dall'auto.
DISCESA
Tranne S7 tutte le soste hanno maillon rapide per calata ma è consigliabile la discesa a piedi, più comoda e altrettanto rapida (30 min circa).
S8 ha due fix (non collegati) ma non è predisposta per la calata: spostarsi quindi a sinistra altri 5m e reperire sosta con anello inox di calata, con 40m di doppia si arriva alla seconda cengia.
Camminare per prato verso sinistra (viso alla parete) costeggiando le rocce, piegare a destra ed entrare nello stretto valloncello dove compaiono i primi ometti che in pochi minuti conducono vicino alla struttura "Toro Seduto" e poi all'alpe Val Poschiavina con relativa strada carrozzabile che si segue in discesa fino alla diga.
La via rimane sempre a sinistra di un’altra via sportiva con fix (“El Veronica” – A. Rossi/O. Parolini).
L1 e L2: innocui 25m e 30m eventualmente concatenabili (4c e 5b).
L3: muro con lieve bombatura e delicato movimento verso destra ad afferrare una lama-fessura (5c). Dalla sosta raccordo per attraversare la prima cengia.
L4: muretto tignoso d’entrata, spostamenti a sinistra e corto diedro chiuso da piccolo tetto; placca di movimento fin sotto una cornice. Rimontarne con difficoltà il bordo, e più facilmente per placca tecnica alla sosta (6a+).
L5: alcuni metri dritti sopra la sosta poi deciso traverso verso destra sotto una pancia (più impressionante che difficile) che si rimonta fin sotto un secondo bombè più avaro di prese (fix); crux nel traverso verso sinistra con equilibrismo a mani legate, aggrapparsi ad un gradino obliquo e allungo a fessura diagonale sfuggente. Superare il muro soprastante ora più appoggiato e semi-ciclabile (6b+).
L6: pochi metri di placca e ancora una lieve bombatura (4a, nulla a che vedere con L1). Dalla sosta raccordo di circa 20m per attraversare la seconda cengia erbosa.
L7: corto muretto giallo aggettante, montare su un gradino più a sinistra sotto bel diedro chiuso da un tetto giallo; superare lo splendido diedro con fessure strette e uscirne a destra al suo termine afferrando gli ultimi metri di fessura-lama verticale che conduce alla sosta nella nicchia (6a+).
L8: breve ma delicato traverso verso destra poi entrata strap sulla pancia con lame-fessure verticali (fix alto), diedro obliquo a destra poi più facile fino in sosta (6a).
- Bibliografia:
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Valmalenco - Sport a 360° (I. Pegorari, Lyasis Edizioni)
http://www.ilgiardinetto47.it/arrampicate/
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