L'ambiente è stupendo, imponente e selvaggio; incute rispetto.
Senza una buona relazione è difficile intuire quale sia la linea di salita, infatti il percorso è tutt'altro che logico e cerca i punti deboli dell'enorme spigolo a volte ad EST a volte ad OVEST.
E' sicuramente una via consigliata per un sacco di ragioni: l'ambiente, la bellezza, il granito super e la storia alpinistica della via.
In caso di necessità la via offre due vie di fuga: una veloce discesa in corda doppia appena a monte del primo Dito e un "facile" ma non troppo, canale sul versante occidentale della montagna poco oltre il secondo Dito.
Non moltissimi chiodi in via ad esclusione dei tiri più impegnativi. Portare serie di friend e molti cordini.
Soste su chiodi e chiodo e cordone, un paio da attrezzare e "stranamente" 2 soste a spit.
Dal Rifugio si segue il sentiero Roma in direzione del Rifugio Ponti (est). Quando questo tende nettamente a destra, si segue invece una traccia in salita tra l’erba ed un ruscello. Si continua per il ghiaione di grossi massi liberamente in direzione dello spigolo, prendendo come riferimento l’estremità sinistra dell' evidente cengia che permette di evitare il primo risalto. Una volta in cengia, si traversa elementarmente a destra fin dove si esaurisce. Attacco della via.
ITINERARIO: sviluppo 600m.
L1: 55m. Dall’attacco salire tendendo a dx e poi dritti in placca fino ad una cengia erbosa poco sopra sosta comoda su 3 chiodi con cordini blu. Alcuni chiodi di via. (IV+ /V)
L2: 50m. Traversare a dx fino alla base del diedro, salirlo E sostare su 3 chiodi. (IV+/V)
L3: 45m. Continuare nel diedro , aggirare uno strapiombino e proseguire x lame verticali , superare una prima sosta ed arrivare alla sosta (scomoda) alla base del primo tiro chiave della via. sosta su 3 chiodi.(IV+/V) Alcuni chiodi di via.
L4: 45m. Salire il camino e proseguire nella fessura soprastante (vari chiodi) alla fine della fessura si raggiunge l’intaglio del 1° dito, sostare su clessidra appena dopo l’intaglio, versante OVEST.(VI e V+)
L5: 40m. Dalla sosta si scende lungo la cengia ovest 10m. (sosta) e salire la parete sopra (belle lame ma alcune suonano vuote) fino a prendere di nuovo lo spigolo. Sosta a spit. (IV+/V)
L6: 30m. Si sale a dx dello spigolo per placche e fessure fino alla base del diedro 1 chiodo di passaggio e sosta su 2 chiodi. (IV)
L7: 50m. Proseguire lungo il diedro. Sosta su spit. (IV)
L8: 50m. Salire la parete soprastante x belle fessure sino alla cresta alla base del 2° dito. Sosta su spuntone.(IV+)
** : 120m. Si prosegue ora in conserva protetta sul versante ovest fino all’intaglio a monte del 2° dito sosta su chiodo, un chiodo piu’ in basso nascosto.(II)
L9: 60m. Dall’intaglio si segue ora la cengia ad est e si punta a 2 camini paralleli si sosta alla base di quello a dx . sosta da attrezzare. (III+)
L10: 40m. Salire il camino e proseguire lungo la cresta. sosta su spuntone . ( IV)
L11: 20m. Proseguire in cresta fino alla base del salto giallo Sosta su clessidra. (III+)
L12: 45m. Salire e poi traversare un po’ a dx e proseguire in parete fino alla cresta un po’ a sx. Vari chiodi. sosta su 2 chiodi. (V+)
L13: 35m. Tramite una piccola cengia esposta si traversa a sx versante ovest per pochi metri , poi dritti e per cresta fino alla sosta da rinforzare. (IV)
L14: 40m. Proseguire per cresta fino ad una placca . sosta 2 chiodi. (IV)
L15: 35m. Salire la placca traversare a dx sotto una fessura camino che incide la parete, poi dritti fino ad una piccola nicchia dove si sosta su 2 chiodi. (IV)
L16: 60m. Ci si immette nel lungo camino finale fino a sbucare sulla cresta a 50m. dalla vetta. (III) fine via.
DISCESA:
Si scende lungo il versante Nord-ovest seguendo i numerosi ometti fino alla sella rocciosa.
Sempre seguendo gli ometti si gira verso Sud e seguendo ora anche qualche vecchio segno rosso sbiadito, tra pendii pietrosi, saltini e cengie, si raggiunge l’ultimo pendio pietroso che porta alla base della parete sud-ovest. Facilmente ora si raggiunge il rifugio. ( circa 1,15 h.)