




Sconsigliata in caso di nebbia per mancanza di riferimenti, segni e ometti dal vallone di Sea alla cima. Panorama notevole dalla vetta, limitato dal versante est della Ciamarella. Solitudine e posti selvaggi garantiti.
Primo giorno: Biv. Soardi Fassero (disl 1078m); secondo giorno 965m di disl. Qualcosa in più per la risalita al ritorno sul ghiacciaio dell’Albaron di Sea e al bivacco di ritorno dalla cima. Piccozza, casco e ramponi.
Primo giorno: salita da Forno al Biv. Soardi Fassero già descritta su questo sito.
Secondo giorno: Dal bivacco proseguire oltre tenendosi verso il basso, seguendo una labile traccia che tende a perdersi (qualche raro piccolo ometto) che sta comunque alta rispetto al fondovalle dove scorre il Torrente dello Stura di Sea e sotto le balze rocciose sovrastanti.
Dopo una breve discesa, giunti allo sbocco del canale delle Disgrazie, tra detriti e rigole di sfasciumi si seguono gli ometti che si immettono nella ripida strettoia più o meno nevosa sul lato sinistro idrografico dell’impetuoso torrente per portarsi sul ripiano superiore. Segue un altro tratto ripido, superabile un po’ per neve e un po’ sulle rocce sempre in sinistra idrografica.
Giunti nell’ampia conca sovrastata dal col di Sea e a sinistra dalle seraccate del Ghiacciaio Tonini (2800 m ca), si piega a sinistra (dir. SSE) verso i visibili due rami dei pendii che entrambi raggiungono il Ghiacciaio dell’Albaron di Sea.
Si possono salire entrambi: Il ramo destro (guardandolo) costeggia la parete orientale della Ciamarella, dalla quale possono cadere dei sassi dall’alto; il ramo sinistro è più ripido e diretto.
Valutare attentamente l’innevamento poiché i due rami, sotto la neve sono costituiti da placche montonate più o meno ripide dalle quali cola acqua. Superato questo tratto, si perviene nella conca glaciale superiore, posta tra la parete est della Ciamarella a destra e la Quota 3280 a sinistra.
Piegare a sinistra cercando un varco utile per superare la spalla rocciosa e detritica scendente dalla Quota 3280 che separa in due la conca glaciale del ghiacciaio dell’Albaron di Sea.
Con un lungo traverso e qualche saliscendi, si costeggia la cresta est in direzione del Colle delle Rocce d’Albaron 3135m (ottimo colpo d’occhio verso la Val d’Ala). Si prosegue sempre in traverso costeggiando la parte iniziale della cresta SO dell’Albaron di Sea per cominciare a risalire i detriti e rocce smosse in direzione della parte superiore della predetta cresta, raggiunta la quale, per facili sfasciumi si raggiunge la vetta sormontata da un grosso ometto di pietre.
Discesa dal percorso di salita.
- Cartografia:
- IGC 103 Rocciamelone Uja di Ciamarella Levanne Alte Valli di Lanzo – Fraternali n.8 Valli di Lanzo
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