L1: insieme all’ultimo, è il tiro più impegnativo della via, con passaggi molto tecnici su placche e diedrini (6b+). Sosta 1 a chiodi sotto l’evidente tetto.
L2: dalla sosta1 si prosegue in traverso sotto il grande tetto, con pochi appoggi per i piedi (6a+); usciti dal tetto, proseguire in verticale per una decina di metri, andando a sostare su un fix presente sul facile traverso della via del Pesce d’Aprile.
L3: facile tiro in comune con la via del Pesce d’Aprile (diedro, 4b).
L4: si parte sulla bella lama in comune con il Pesce d’Aprile (5b), poi si prosegue verticalmente, più a sinistra del Pesce, su semplici terrazzini.
L5: questa lunghezza si può fare sulla placca di Papaveri e papere (6a, consigliato), oppure, più facilmente, sul percorso originale, che corre più a sinistra, su fessure facili ma con qualche ciuffo d’erba (4c).
L6: tiro non banale, che presenta un passaggio obbligatorio di 5c improteggibile per diversi metri e non bello in caso di caduta. Si inizia su una bella fessura un po’ strapiombante e ben proteggibile, poi si aggira uno spigolo sulla sinistra, fino a trovare un buon punto di sosta, in comune con Papaveri e papere.
L7: bellissima e dura fessura ad incastro di dita (6b+ sostenuto, utili nut piccoli per integrare i chiodi presenti).
Materiale: la via è in parte chiodata; portare comunque una serie di nut e friend medio-piccoli; almeno 12-14 rinvii.
Discesa: in doppia lungo Papaveri e Papere (soste a fix 10 mm con cordone).
- Bibliografia:
- Rock Paradise