Con auto 4x4 o con pianale alto volendo si può invece proseguire finio a quota circa 800 m circa (6,5 km da Giustenice), dove si svolta a destra (cartello "Cresta Mario" su una staccionata), si prosegue su altra strada per 300 m fino ad una sella panoramica con parcheggio.
Se si ha lasciato la vettura al termina dell’asfalto seguire la strada come sopra descritto fino alla sella alla base della cresta.
Si sale per breve tratto nel bosco di faggi, cartelli Cresta Mario e bolli di vernice bianca. Attacco alla base del primo risalto roccioso,
Vista la facilità di gran parte della via, si numerano solo i tiri in cui è necessario legarsi:
(dal sito gambeinspalla.org)
1 – Si sale verso destra, lungo una rampa articolata, fino ad un terrazzino (15 m, II°+);
2 – Si rimonta una placchetta verticale (passo all’inizio di III°+, poi III°) fino alla base di un caminetto a sinistra. Si scala il breve camino sulla paretina di sinistra (III°+) per seguire poi per pochi metri una crestina fino alla base di un canalino erboso (15 m);
3 – Si rimonta il brevissimo canalino, uscendone al sommo con un passo in arrampicata (II°+), quindi con una spaccata (III°) ci si porta sulla crestina rocciosa di sinistra, che si rimonta per una fessura con alberello (II°+) fino ad una selletta con grossi blocchi (15 m).
4 – Si traversa in piano, poi si sale un caminetto a sinistra (II°) fino ad un ripiano (15 m);
5 – Si scala una verticale placca articolata a lato di uno sporco canalino (III°+ esposto) per uscire sulla sommità del primo risalto (15 m);
Da qui inizia il lungo tratto intermedio, da percorrere in conserva o slegati. Si segue fedelmente il filo del crinale, e volte largo e comodo, in qualche passaggio però affilato ed aereo (passi di II° e III°). I segni bianchi guidano lungo le rocce, cercando i passaggi più impegnativi, ma volendo le seppur modeste difficoltà si possono facilmente aggirare rimanendo di pochi metri sul lato sud. A circa metà percorso si attraversa un’ampia sella dove si trovano due monumentali faggi, particolarmente suggestivi, di cui uno praticamente inglobato alle rocce sottostanti. In ultimo, superando un tratto di rocce fratturate con profonde scanalature (attenzione) si giunge alla base dell’imponente torrione finale (bel panorama), caratterizzato da un impressionante diedro fessurato strapiombante nella parte destra della parete.
6 – Si attacca la placca immediatamente a sinistra del diedro, lungo una cornice obliqua ascendente (all’inizio III°+, poi II°) che conduce ad una larga e comoda cengia erbosa (10 m);
7 – Si attacca la placca sovrastante da destra (II°+), si traversa poi a sinistra e si sale direttamente il verticale ma appigliatissimo salto finale (III°+) fino al terrazzino in cima al risalto (20 m);
A questo punto i segni bianchi guidano in pochi metri alla base di un becco roccioso, che si scala con un passo breve ma un po’ più impegnativo, specie se non si è molto alti (IV° o IV°+). Dall’altra parte con una lunga spaccata (III°) ci si porta sulle rocce terminali, che si risalgono facilmente fino al cocuzzolo di vetta del Bric Aguzzo (croce e libro, h 2,15 dall’attacco). Volendo evitare questi ultimi passaggi, è possibile aggirare il becco roccioso sulla sinistra e portarsi direttamente (e facilmente) sulle rocce terminali. Dalla cima, meraviglioso panorama sulla costa ligure fino alle Alpi Apuane, sul vicinissimo Monte Carmo e sulla zona Melògno – Pian dei Corsi; in bella evidenza la Cresta dei Balzi Rossi al Bric Agnellino, dove si svolge l’omonima ferrata (vedi anche itinerario Via Ferrata degli Artisti).
Discesa: dalla vetta si scende verso ovest per il crinale, dapprima ampio ed erboso, poi assai affilato per rocce ripide ma facili. Discesa una specie di scalinata costituita da grosse pietre infisse in una scanalatura rocciosa, si raggiunge una sella alberata con grosso muro a secco. Si segue un comodo sentiero (segni bianco-rossi) che inizialmente prosegue pianeggiante verso ovest, poi devia a sinistra scendendo lungo ripidi pendii erbosi. Superata una antica casella, si continua a scendere per un tratto rovinato dall’erosione e si raggiunge la strada sterrata diretta al Giogo di Giustènice (h 0,20 dalla vetta). La si segue verso sinistra, in moderata discesa, si passa accanto ad una presa dell’acquedotto (rubinetto) e si continua la discesa fino al bivio con la scritta “Cresta Mario” sulla staccionata, poco lontano dal punto di attacco. Continuando a scendere lungo la sterrata, si ritorna all’auto (h 1,00 dal punto in cui si ritrova la strada)..
- Cartografia:
- IGC 1:50.000 n. 15
- Bibliografia:
- Rocca dell'Aia Cai Loano