Il percorso non è difficile ma neppure banale, specie nella salita all’Agugliassa per la rocciosa cresta S ma anche nella discesa per qulla N. Nella parte restante, la cresta è più larga, via via più erbosa, ma si devono superare salti rocciosi con tratti di facile arrampicata in salita o in discesa. In alcuni viene spontaneo passare poco sotto il filo di cresta attraversando ripidissimi pendii erbosi. Complessivamente è quindi consigliata una buona pratica di montagna e condizioni ambientali ottimali (neve assente, no ghiaccio o terreno gelato). Utile la corda per la cresta S dell’Agugliassa.
dal Rif. Barbara si segue il sentiero per il Col Manzol. Superata, con numerosi tornanti, la prima ripida rampa che porta sopra la conca del rifugio, si piega a sinistra con un lungo diagonale. Raggiunto il primo canalone franoso (acqua), si abbandona il sentiero principale diretto ai colli Manzol e Arbancie, per seguire una traccia che sale sulla destra (indicazione di vernice Col di Coi e bolli rossi e blu). La traccia, invasa da rododendri, sale ripidamente costeggiando un rigagnolo, quindi piega a sx e raggiunge un colletto. Qui torna più evidente e dopo un diagonale verso sud piega a dx e raggiunge la conca pietrosa sotto l’Agugliassa. Attraversata la conca si punta al canale fra l’Agugliassa e il Manzol (canale del Coi di Coi) e lo si risale sul fondo nel primo tratto quindi sul bordo destro orografico per roccette e rododendri (2h00).
Traversata: dal passo (2619 m) si attacca la cresta SE dell’Agugliassa, costeggiando il filo sul lato Pra nel primo tratto quindi passando sul lato opposto (passo di II). Si prosegue quindi sulla cresta (in alcuni tratti piuttosto affilata ed esposta, specie sul lato O) o sul lato Barbara per ripidissimi pendii erbosi (seguire i radi bolli blu).
Si superano un paio di salti rocciosi, uno dei quali con un passo faticoso in un diedro (III). Dopo un lungo tratto in falso piano nuovamente sul filo si raggiunge la vetta (m 2791).
La discesa si effettua per la cresta NNE, più facile ma non banale (F), seguendo nel primo tratto il filo, quindi tenendosi sul lato Barbara, quindi riprendendo il filo e tenendosi infine sul lato Pra (brevi passi di II).
Al fondo di giunge al colle della Meutira (m 2643), dal quale si prosegue in direzione nord, si supera la rocciosa e innominata quota 2682, quindi vari spuntoni rocciosi fino al colle quotato 2635. Attraversato un pianeggiate tratto erboso si sale quindi verso la Guglia della Meutira (o Guglion Grande – m 2687).
Segue nuovamente un tratto prevalentemente roccioso denominato gli Aschias (tenersi sul lato Barbara), quindi si giunge al Passo della Gugliassa (m 2603).
Superato un ultimo tratto roccioso facile (L’Aparè) si raggiunge finalmente la vetta della Punta Plenc (m 2656). Tempo (3h30).
Discesa: ci sono due possibilità. Si può scendere lungo la cresta NNO verso il Col Porsel dove per sentiero si scende sulla strada che collega il Rif. Barbara al Col Barant (2h00), oppure divallare lungo la cresta NE, prevalentemente erbosa e pascoliva. Anche in questo caso, attraversato un tratto in lariceto, si incontra la pista che sale al Col Barant (1h30).
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.7 Val Pellice