Sviluppo considerevole sopratutto nell'avvicinamento lungo la Val Carassina, mentre la seconda parte del percorso è abbastanza diretta, per chi è allenato e può partire presto dal Passo Muazz, è anche possibile compiere la salita in giornata.
Dal Passo Muazz proseguire sulla strada sterrata che poco dopo raggiunge dall’alto la Diga di Compietto ed entra nella lunga Val Carassino. Si toccano alcune baite e si segue sempre fedelmente la sterrata in lievissima pendenza, tra pascoli, ruscelli, cascate e rododendri.Si tralascia a destra una stradina che termina ad una baita, e si prosegue fino in fondo alla valle, dove con un paio di tornanti la strada sale fino alla Capanna Adula CAS 2012 m (gran punto panoramico sulla vallata sottostante e sulle cime del circondario. Seguendo il sentiero ora verso sinistra, ci si porta sotto il costone che sorregge la Capanna Adula UTOE, già visibile in alto. Il sentiero ora sale molto ripido sul costone erboso, e superato il tratto più faticoso si sposta verso destra attraversando il torrente, e con un traverso a mezza costa giunge alla Capanna Adula UTOE 2393 m.
Dal rifugio si seguono i bolli di vernice alle spalle di esso, risalendo una serie di terrazzoni erbosi con rocce montonate, e poi si piega a sinistra salendo fedelmente per il filo detritico della morena del ghiacciaio di Bresciana. La morena è poi interrotta dal una balza rocciosa, che si supera salendo un camino che si supera con una facile arrampicata. Oltre riprende il pendio detritico o nevoso (a seconda della stagione) sotto la Cima della Negra fino a raggiungere il ghiacciao sotto il Grauhorn. Raggiunto il ghiacciaio Vadrecc di Bresciana si inizia a percorrere un ampio semicerchio da sinistra verso destra, contornando dal basso la cresta che collega il Grauhorn con l’Adula; il percorso da compiere è sempre in costante e leggera salita, si passa sotto l’Adulajoch fino a portarsi sotto la verticale di un colletto alla base della cresta dell’Adula.
Qui con un breve tratto più ripido (possibilità di trovare una crepaccia terminale) si sbuca sul colletto, e si mette piede sul versante opposto della montagna, costituito da un pianoro glaciale. Si piega ora verso destra, o seguendo fedelmente la cresta con un primo breve tratto di roccette, oppure più comodamente ci si abbassa di qualche metro sul versante sud, per poi riprendere a salire il pendio-crestone nevoso (senza percorso obbligato) fino a che questo si restringe ormai in vista della cima. Un brevissimo tratto di cresta nevosa e di lastroni rocciosi porta alla bella croce metallica posta in vetta.
Discesa per il percorso di salita.
- Cartografia:
- CNS foglio 1252 - Olivone. scala 1:25000
- Bibliografia:
- Rivista del CAI - mag/giu 2004
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