La via consta di 3 sezioni separate:
- un primo gendarme di 2 tiri da cui si scende in doppia
- un avancorpo sulla dx del corpo principale
- il corpo principale di Punta Acuta (Lou Pejroun)
La via si presenta interamente chiodata a fix da Ø10. Le soste sono tutte attrezzate con cordoni con anello o 2 golfari (ovviamente non collegati).
Materiale necessario: 12 rinvii, qualche friend medio-piccolo (da #0.3-0.75BD), corda da 60m.
Prendere la pista sterrata in salita sulla dx, chiusa da una sbarra, superare una casa isolata in una radura e quando si entra nel bosco, dopo un breve tratto in leggera discesa, sulla dx si incontra un sentiero con scritta rossa su tronco "RN" (ometto). Seguire il sentiero sempre evidente sulla dorsale (bollato solo saltuariamente) che si dirige verso Rocca Nalais. Ad un bivio (cartello su pino sulla dx) tralasciare la traccia per Rocca Nalais a sx (in realtà poco evidente) e proseguire con un lungo traverso in direzione di Punta Acuta. Quando il sentiero esce del bosco diventa meno evidente ma è segnalato da bolli rossi. Attraversato un rio (delicato, corda fissa) si passa un'ultima dorsale erbosa e quindi si raggiunge la comba sotto a Punta Acuta, attraversarla e reperire l'attacco della via in corrispondenza di un evidente pilastrino prima di una cengia rocciosa (targhetta e scritta con nome). Circa 1h30-1h45 da Serre la Croce.
- L1: salire l’evidente pilastrino lungo belle placche lavorate e diedri, 4b, 35m (5 fix). Sosta a golfari.
- L2: salire per placche puntando ad un diedro sulla sx di un tetto, quindi scendere brevemente ad un intaglio, passare di fianco ad un albero isolato, scendere ad un altro intaglio (qualche blocco instabile) e quindi risalire un’ultima placca liscia fino in sosta (cordone viola su masso), 4a, 40m (5 fix).
Scendere con una breve doppia da 10m verso E a cui segue un trasferimento in leggera discesa fino alla base dell’avancorpo.
- L3: partendo dalle facili placche sullo spigolo di sx (freccia alla base) salire in direzione di un evidente diedro verticale. Affrontare il diedro direttamente e giunti al suo termine traversare a dx per guadagnare le facili placche laterali. Proseguire senza percorso obbligato tenendosi preferibilmente sullo spigolo fino a raggiungere il terrazzino di sosta (cordone su masso). 5b/c, 40m (8 fix).
Breve trasferimento in piano lungo una crestina fino alla base di una bella placca.
- L4: salire senza percorso obbligato le belle placche di roccia sana fino a raggiungere un pino dove si sosta (cordone). 3c, 30m (1 fix).
- L5: superare un muretto sulla dx (freccia) e puntare ad grande sorbo alla base della parete principale. Passo di 3a, tiro fattibile anche in conserva, circa 30m.
- Costeggiare la parete verso sx lungo una cengia erbosa sino ad una decina di metri prima di un evidente colletto. Si riprende la scalata sotto la verticale di un evidente diedro (freccia).
- L6: salire per ottime placche di roccia rossastra in direzione dell’evidente diedro che si sale senza grosse difficoltà, al suo termine doppiare brevemente lo spigolo sx e continuare verticalmente fino ad un muretto fessurato, salire brevemente in dulfer il diedro sulla dx (passo di 5b) e quindi traversare a sx fino al grande pino di sosta (cordone). 5a, passo 5b, 45m (11 fix).
- L7: salire un primo muretto di roccia scura (friend incastrato) e quindi puntare allo spigolino di dx, che si raggiunge dopo una breve ma esposta traversata di qualche metro anche in leggera discesa. Salire quindi verticalmente in un camino parallelo allo spigolo, quindi aggirare un tetto sfruttando una cengetta sulla sx, sulla verticale della placca nerastra sottostante. Per facili blocchi raggiungere la sosta su masso (2 golfari). 4c, 30m.
- L8: salire senza difficoltà (anche in conserva) lo spigolino di II/III che in breve (20-30m) conduce sulla cima sud di Punta Acuta (2 golfari di sosta, ometto con barattolo con diario di vetta all’interno).
Discesa:
1) seguire una traccia sul versante E della crestina sommitale e scendere fino al colletto alla base della cima Nord (più alta di qualche metro), reperire una sosta su larice (cordone bianco con anello di calata) e con un doppia di 15/20m raggiungere i ripidi prati del versante Ovest. Al termine della pietraia, prendere una traccia sulla sx che conduce al colletto a monte del primo gendarme (ometto), quindi costeggiare il gendarme sulla sx (faccia a valle) fino ad uno speroncino roccioso, sotto il quale una cengia rocciosa verso dx (bollo rosso poco visibile) riconduce all’attacco della via.
2) 6 calate permettono di evitare i noiosi pendii erbosi del versante ovest: dalla cima ci si cala per 15m (2 golfari) fino al terrazzo di S7. Calata di 20m (2 golfari) fino al pino di S6. Calata di 25m fino al colletto sottostante, quindi calata di 20m prima in un camino e poi giù dal prato sospeso fino alla prime roccette. Doppia da 30m (2 golfari) fino alle placche sottostanti e quindi ultima calata di 30m (2 golfari) fino al prato a monte del gendarme dei primi tiri. Da lì a piedi, ripassando all’attacco della via.