
Alle prime case di Sant’ Agata si imbocca a sinistra la strada che porta a Montegrazie . Dopo 400 m. di tosta salita si giunge ad un incrocio multiplo sul crinale ( Passo Scuppelino – 321 m. ) e qui si imbocca la stradina più a destra . Dopo pochi metri , all’ altezza di una villa gialla , si può lasciare l’ asfalto imboccando un sentiero a sinistra che s’ inerpica tra alcuni villini seguendo le paline del metanodotto e le tacche gialle . Si prosegue nella pineta lungo la dorsale , con vari sentieri che si intersecano ma conducono tutti nella giusta direzione . Si tocca l’ anonimo Monte Pozzu ( 374 m. ) e poi un grosso traliccio , passando accanto ad alcuni terreni recintati . Ci si inserisce quindi su asfalto per un centinaio di metri per poi imboccare a sinistra la strada lastricata di accesso ad una villa . Subito prima del cancello parte a destra un sentiero con i segnavia biancorossi , che costeggia la proprietà privata e continua a salire verso il Villaggio San Giacomo , piccolo gruppo di casette sul crinale . Dopo averlo raggiunto , si segue brevemente l’ asfalto per lasciarlo presso l’ ultima casetta . Il sentiero continua sulla dorsale toccando il Monte Croce ( 538 m. ) ed il Monte del Camione ( 512 m. ) , con ottimi panorami sino alle Alpi Liguri ( e alla Corsica ) . Superata la Colla Bassa si incrocia la Provinciale Vasia – Villa Viani e si prosegue la salita toccando il Monte Pian Cavallè ( 578 m. ) e quindi la Provinciale Vasia – Lucinasco proprio sotto al Monte Acquarone . Si segue l’ asfalto per 300 metri e poi a destra si trova il sentiero che conduce alla vetta ( 735 m. – croce ) . Scendendo verso nord si arriva subito alla chiesetta sulla Provinciale e si riprende la salita sulla dorsale , su evidente sentierone ma senza più i segnavia biancorossi . Si giunge presto sul Monte Pissibinelli ( o Pizzo Binelli – 737 m. ) e poi si continua sino a toccare infine il Monte dei Prati ( 784 m. ) , punto più alto della dorsale che poi scenderà al Passo delle Ville per poi risalire verso la dorsale principale del Monte Faudo . Se non si è attrezzati con una seconda auto , magari a Lucinasco , non resta che tornare indietro sullo stesso percorso di salita . Per informazione , il crinale offre diverse vie di uscita con discese ( non segnalate ma evidenti ) verso i borghi delle vallate sottostanti .
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