Dopo il bosco di larici si apre un bel vallone con delle vecchie grange. L’uscita dal vallone è piuttosto ripida e bisogna valutare in base alle condizioni se convenga seguire il tracciato estivo (tratti con un po’ di esposizione rivolti ad Est) o aggirarlo più a dex. (traversi su pendii piuttosto ripidi e più in ombra).
Passata questa zona la salita diventa più regolare e l’esposizione ruota prima a NE e poi a N. Arrivati al lago Blu lo si costeggia a sin, oppure, se in condizioni, si può salire il ripido canale che si trova in direzione centro lago. Se si passa a sin si può anche fare una deviazione e passare a fianco del lago Nero (posto bellissimo) allungando leggermente il percorso (tratti quasi pianeggianti).
Si prosegue nell’ampio vallone in direzione S fino ad arrivare dove il vallone si unisce a quello parallelo che risale dal col Longet. Da qui il colle del Lupo è evidente, raggiunto il quale si sale il pendio fino alla vetta. Per la discesa, se la neve è sicura, si può puntare direttamente dalla cima agli ampi e bellissimi pendi del versante N, stando attenti a riportarsi a dex nel vallone di salita prima di scendere troppo.
Da lì si ripercorre grosso modo l’itinerario dell’andata.
- Cartografia:
- Carta IGC n°106 1:25000 Monvio-Sampeyre-Bobbio Pellice
- Bibliografia:
- J. Charles Campana, Blu, Dal colle della Maddalena al Moniviso, n°51