Interessanti sono le borgate di Prea e Baracco, per i murales che ornano le case. Alle Stalle Colletto si nota una casa con il cosiddetto "tetto racchiuso", tipico di queste vallate: si tratta di una tipologia costruttiva in cui gli spioventi del tetto sono ribassati rispetto al frontone e al retro della casa, e che deriva probabilmente dall'usanza di costruire il tetto con paglia, che così rimaneva protetta dal vento.
Dal parcheggio si pedala in direzione Lurisia e si svolta a sinistra su una stradina asfaltata in leggera salita, seguendo l’indicazione per i Casali Morà. Dopo un breve tratto in leggera salita, si imbocca la pista sterrata pedonale e ciclabile, che si inoltra nel bosco e tocca le località Gavotti e Annunziata, per giungere alla frazione Norea, alle spalle di un ristorante. Si prosegue abbandonando l’abitato di Norea e, percorso un breve tratto su asfalto, lo si lascia per una stradina asfaltata a destra in salita, direzione Casali Persico (cartello indicatore). L’asfalto cede tosto allo sterrato, e la rotabile prosegue in salita con alcuni tornanti, sempre con un buon fondo, passando accanto ad alcuni piloni votivi e ad una costruzione isolata. Si giunge così a Prea (m. 838), graziosa frazione impreziosita da numerosi murales sulle pareti delle case. Notevole la facciata della chiesa parrocchiale, dipinta a trompe l’oeil. A fianco della piazza della chiesa si passa sotto un arco che conduce ad un sentiero sterrato in leggera salita, e con fondo accidentato. Si prosegue su questo sentiero, identificato da rade tacche bianche e rosse, che costeggia alcune cascine. Ad un bivio si deve trascurare la diramazione destra, e proseguire invece diritti. La salita si fa più dura ed il fondo peggiora; si passa sopra due ponti di legno, poi il sentiero compie una decisa curva a sinistra e prosegue nei boschi di castagno, alternando salite decise a tratti meno ripidi, fino ad arrivare allo sbocco su una strada asfaltata, che conduce a Sant’Anna di Prea, che però non fa parte dell’itinerario qui proposto. Usciti sull’asfalto, si gira a sinistra e si scende tornando verso Prea; ad un incrocio si svolta a destra in discesa (cartello con indicazione per Rastello), poi dopo una breve salita si giunge all’inizio di un sentiero sterrato che conduce a Baracco (palina indicatrice). Si prende questo sentiero, dal fondo alternante tratti erbosi ad altri con ciottoli e pietre smosse, ed in breve si giunge a Baracco (m. 876). Si attraversa la borgata, molto ben tenuta e, come Prea, ornata da murales e gerani ai balconi, giungendo ad un’amena piazzetta con un lavatoio, panchine, ed una fontana. Di qui si prende la sterrata che fiancheggia il ristorante “Stella Alpina”, che io ho sempre visto chiuso, e si prosegue nel bosco in salita. Poco dopo in prossimità di un grosso pilone si deve imboccare la carrareccia a destra, la quale prosegue con vari tornanti fino alla località chiamata “Stalle Pino” o “Stalle Colletto” (m. 1144). Si prosegue in salita, trascurando tutte le deviazioni a destra e sinistra, su una sterrata dal buon fondo abbastanza compatto; si passa sotto una seggiovia e poco dopo si giunge alla località Balmassi (nel dialetto locale: Barmàs), m. 1430, dove si trova anche una fonte d’acqua. L’itinerario prosegue sempre in salita, fino ad un bivio in cui occorre girare a destra (se si andasse diritti si finirebbe alla cosiddetta “Celletta” (m. 1501) e, proseguendo, ad Artesina). Lo sterrato ora si allarga notevolmente, e prosegue in salita fino alla località Sella (o Trucca) della Turra (m. 1755), punto di arrivo della seggiovia che parte dai Balmassi; qui si trova anche un bar-ristorante (aperto solo durante la stagione dello sci) e, nei pressi, il rifugio Mettolo-Castellino del CAI (incustodito). Da qui la vista, nelle giornate limpide, spazia sulla pianura cuneese, l’arco alpino ed il Monviso. Il dislivello percorso fino a questo punto è di 1500 m. e quindi chi vuole può anche fermarsi qui, godendo del panorama. Chi invece avesse ancora energia nelle gambe (o nella batteria per chi usa una E-MTB), può ancora salire fino alla cima Durand; il dislivello è di circa 327 metri su un sentiero a tratti malagevole e abbastanza ripido. Dalla Trucca della Turra si attraversa un prato, spesso concimato dalle torte al cioccolato delle mucche al pascolo, passando a fianco di una capanna di pastori, e si imbocca l’evidente sentiero che taglia la costa della montagna in salita, all’inizio abbastanza erta. Come detto, il fondo in alcuni tratti è scassato e con ciottoli smossi. Si pedala seguendo il sentiero, che compie alcuni tornanti, e che giunge alfine ad un pianoro, a m. 2082, punto di arrivo degli impianti di risalita che partono dalla Trucca della Turra. Poco più in alto, una croce di legno segnala la cima Durand (m. 2094), meta dell’itinerario, che si raggiunge a piedi con una camminata di cinque minuti. Dalla cima nelle giornate limpide si gode di uno splendido panorama a 360 gradi.
Il ritorno si effettua lungo l’itinerario di salita; volendo, alle Stalle Pino si può entrare nel nucleo abitato e, seguendo delle frecce rosse su alcuni alberi, si scende a Baracco lungo un sentiero in discesa nei boschi, molto scorrevole. Da Baracco si raggiunge Norea con la strada asfaltata; a Norea, prima di attraversare il ponte che immette sulla strada comunale, si gira a destra entrando nella borgata, per abbandonarla prendendo un sentiero sterrato sulla destra che conduce alla frazione Dho. Da qui su asfalto si ritorna a Roccaforte Mondovì, chiudendo il giro.
- Cartografia:
- Carta 1:25000 Mondovì Val Ellero Val Maudagna Val Corsaglia Val Casotto N° 22 - Fraternali editore
- Bibliografia:
- Ferruccio Mazzucco - Sui sentieri di Roccaforte Mondovì - Compagnia dei Librai, Genova