Possono tornare utili cordini da abbandono. Necessaria corda da 40mt e attrezzatura personale.
Dall’alpe d’Ovarda raggiungere il colle di Costafiorita, attraversare sotto i contrafforti sud della torre d’Ovarda fino a raggiungere il vallone di Servin (sentiero dei camosci). Da qui continuare a traversare in discesa puntando all’anfiteatro sotto la punta Barale. Sulla dx appare il passo del Canalone Rosso (caratteristica pietraia rossa), raggiungerlo: dal passo inizia la lunga traversata di cresta.
Salire a sx per cresta (delicata) alla Cima Costapiana, bel punto panoramica sull’impressionante parete nord della torre d’Ovarda. Proseguendo sulla cresta (aerea ma mai difficile) si toccano le due cime degli Ortetti, l’orientale e l’occidentale. Si continua in massima esposizione (alcuni passaggi a cavalcioni di cresta) oltrepassando il colle Virginia, giungendo nei pressi di una breve calata in doppia (circa 8mt, anello in posto, verificare lo stato dei cordoni!!) che deposita al passo del Camoscio… Da qui, con passaggi di III, si risalgono alcuni m di dislivello fino in cima alla punta Barale.
La continuazione della cresta si presenta aerea ed arcigna: i torrioni più marcati si evitano sul versante settentrionale (doppia di circa 20mt su cordoni in buono stato, ma verificarli sempre!)… Giunti nei pressi di un caratteristico torrione rossastro inizia la parte più difficile: lo si vince direttamente per una fessura di circa 8-9 mt ascendente verso sx, IV (un vecchio chiodo in loco)… Il passaggio lo si effettua con i piedi nel vuoto, esposizione alle stelle! Dalla cima del torrione le difficoltà diminuiscono ma la cresta si mantiene sempre aerea e alcuni torrioni è inevitabile aggirarli sul versante nord..
Dalla vetta del Servin scendere al colle Speranza per la cresta sud-est, da qui all’alpe Sulè dove occorre aver lasciato una macchina il giorno prima.
- Bibliografia:
- Collana CAI-TCI, Alpi Graie merdionali