
Dal parcheggio salire sulla strada sterrata dove poco dopo si trova un bivio con i sentieri 271 e 271/a. Dalle relazioni del CAI il sentiero 271 è diventato disagevole in seguito all’alluvione del 1978 per cui serve la massima attenzione nei posti più esposti. Noi decidiamo di salire il 271/a, leggermente più lungo ma sicuro. Si sale sulla strada con ripidi tornanti fino ad un bivio dove si prende un sentiero a dx che raggiunge una cappella a quota 1113. Ritornati sulla strada si volge a destra e con un lungo traverso si congiunge con l’itinerario 271. Si sale in un fitto bosco di faggi e abeti, si tocca l’Alpe Cascine e quella diroccata della Giavinaccia m. 1146: Il sentiero ora si porta sulla sinistra orografica del torrente a mezzo di un ponte, raggiunge in piano l’Alpe Campello e subito dopo l’Oratorio dedicato alla Madonna della Neve.
La via sale gradualmente e accosta le alpi Rosè m. 1265, Banchelle m. 1365 e Canvaccia m. 1544. Dopo Canvaccia il percorso prende quota, supera il tratto scavato nella roccia, si porta su terreno di magri pascoli, passa dalla “fontana dei preti” e lascia in basso a sinistra l’Alpe Casere di sopra m. 1706. Si sale ancora e si sbuca sul pianoro dell’Alpe Campo m. 1889.
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