Necessario un po’ di intuito per scegliere il tragitto migliore, abbastanza faticoso e adatto ad amatori della riscoperta di zone fuori dai tragitti soliti. Vallone bellissimo, selvaggio e abbandonato. Incontri con camosci, e pennuti di vario genere.
Proseguire a piedi sulla strada fino ad attraversare il fiume su un ponte di legno in direzione dei Laghi Verdi. Dopo poco si incontra l’Alpe Pian Sale, si lascia il sentiero per i laghi e si prende a ds. in leggera discesa, giunti nel bosco il sentiero prende a salire ripido fino al lago Paschiet a circa 2000 m di quota.
Guardando in alto a ds. si vede chiaramente nella cresta la breccia che caratterizza il colle della Losa della Sarda (dislivello circa 300 m.).
Dal lago salire direttamente attraversando un pendio di rododendri (tracce), puntare a una spalla erbosa che raggiunta dà accesso a una pietraia; si sale sempre in direzione del colle (radi ometti) con percorso non obbligato un po’ su pietraia e un po’ su pendii erbosi.
Il colle appare come un’affilata cresta, lo si supera sulla ds. e si passa sul versante opposto scendendo la paretina rocciosa (La Losa, che vista dalla valle appare come uno scivolo compatto – passi di II grado).
Si è adesso in un ampio anfiteatro selvaggio, localmente chiamato Lou Pountat, costellato di alpeggi ormai ridotti a ruderi, esso va da punta della Sarda (m. 2389) al passo delle Mangioire (m. 2846), passando per punta Servin, cima Autur e punta Lucellina.
Dalla base della Losa si scende obliquando verso Alpe Servin (m. 1998, alcune baite ormai diroccate), percorso molto disagevole tra pietraie, rododendri e grandi estensioni di mirtilli, rare le tracce dell’antico sentiero.
Poco prima dell’alpe (socievoli animali allo stato brado) si guada un torrentello e si raggiunge, sul fianco opposto della montagna, il sentiero che scende dall’Alpe Pontat.
La prima parte di esso è in piano e lastricato per una ventina di m.; percorsi circa 300 m. individuare una ripida rampa erbosa che sale a una cresta di rocce ed erba caratterizzata da due o tre pini. (il sentiero che continua verso il basso raggiunge Cornetti ma è disagevole e abbandonato da decine di anni, sconsigliato).
Giunti sulla cresta si vede in basso a ds. un colletto dalla forma piatta, esso dà accesso all’Alpe Pian Giae. Scendere dunque brevemente con percorso a semicerchio, una selletta caratterizzata da un appuntito masso permette di raggiungere il colletto piatto.
Si incontra adesso un buon sentiero che proviene da punta Serene (sent. 217) e scende all’Alpe Pian Giae (animali allo stato brado poco socievoli) proseguendo fino a incontrare una buona sterrata che, passando per le baite di La Comba, porta a Cornetti.
Calcolare 7-8 ore.