A Fusino tiket di 3 euro, al distributore automatico, per proseguire fino a Eita, da dove una carrareccia, chiusa al traffico, continua fino al Passo di Verva e da lì scende in Val Viola.
Si percorre la carrareccia che da Eita sale al Passo di Verva 2300 m.
Dal passo, in direzione est, per un ampio vallone si raggiunge un laghetto, da qui si sale verso nord-est su un ripido pendio morenico che conduce ad una conca nevosa.
Poco sopra la conca il pendio è chiuso da un salto roccioso, che si supera sulla sx, attraverso uno dei due canali (noi abbiamo percorso quello più a dx), all’uscita del quale, per neve e sfasciumi si raggiunge una sella alla base del crestone- pendio sud. Si sale seguendo una buona traccia di sentiero, sempre segnalato con tacche bianco-rosse, che conduce ad una depressione nevosa posta tra la cima e l’anticima est. Percorrendo in piano il nevaio (generalmente non servono ramponi, sono comunque poche decine di metri), si giunge alla base del castello roccioso sommitale.
Qui da alcuni anni la fascia rocciosa che alternava passaggi di I e II abbastanza aerei, è stata attrezzata con delle catene che facilitano non poco la salita (e la discesa). Solo in un punto, dove la catena prosegue per una placca verticale non appigliata, occorre spostarsi a sinistra su una cengia breve ma un po’ esposta (non ci sono passi di arrampicata). Superata la cengia si riprende a salire per facili blocchi, c’è nuovamente la catena disponibile ma non è indispensabile.
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