Dalla frazione Creton di Rheme St. Georges, si percorre il sentiero che inizia presso la fontana-lavatoio e che conduce all’alpeggio di Nequede’ (1844 m). A questo punto il sentiero e’ quasi scomparso. Seguirne le vestigia nel bosco, avendo l’avvertenza che dopo un centinaio di metri di dsl. si deve attraversare il torrentello e portarsi sulla dx orografica del vallone. Raggiunta la testata del vallone stesso (ore 3 da Creton) elevarsi per balze rocciose e sfasciumi lungo il colatoio che scende dal passo di Nequede’ alla astremita’ destra orografica dello stesso. In tal modo si perviene all’inizio della cresta, sul passo, con qualche passaggio facile (e anche acqua a colare giu’ lungo il colatoio stesso), su roccia pero’ infida (4.30-5 da Creton). Per attaccare la cresta, portarsi una ventina di metri sul versante Rheme e salire una specie di sperone, dapprima apparentemente assai facile. Una cinquantina di metri di IV permettono di uscire in vetta al pimo torrione. Da questo punto alla vetta, si segue la cresta con costante arrampicata, molto piacevole, a tratti facile, generalmente con passaggi di III, su roccia sempre salda. Un balzo arcigno di aspetto, si supera senza grandi difficolta’ per un canalino sull’asse della cresta. L’uscita dall’apparenza strapiombante, e’ essa pure agevole, attraverso una spaccatura, che tuttavia dovra’ essere superata senza sacco, essendo troppo stretta per il passaggio con lo zaino in spalla (ore 3-4 dal passo, 8-9 ore da Creton). La discesa e assai piu’ complessa di quanto non appaia a prima vista. Si puo’ pensare di proseguire per cresta fino alla p.Chamoussiere (facile) pero’ il resto della discesa lato Rheme per tornare all’auto, presenta tutta una serie di incognite nella ricerca del percorso migliore sopra balze rocciose verticali che richiedono esperienza e perizia alla ricerca del percorso migliore su terreno difficile (sconsigliabile). L’alternativa consiste nel percorrere in discesa il crestone ovest di non facile individuazione. E’ un attimo ritrovarsi sull’orlo di precipizi che comportano il dover risalire alla ricerca di punti piu’ accessibil a scendere su terreno infido e sfasciumoso. Oppure terza soluzione, scendere lato Valsavaranche per tracce di sentiero, ma cio’ comporta lo svantaggio del recupero della macchina. (In tutti i casi la discesa richiede un tempo non inferiore alle 4 e anche 5 ore, e da escludere nel modo piu’ assoluto in caso di nebbia).
- Cartografia:
- IGC Valsavaranche Val di Rhemes Valgrisanche 1:25.000 N.102
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia Alpi Graie Settentrionali