Non avendo la relazione Rabanser-Bonaldo, abbiamo utilizzato una in francese trovata sul sito C2C, che si è rivelata abbastanza precisa tranne un piccolo errore di direzione. Questa relazione descrive una variante d'uscita che si scosta a sinistra rispetto all'originale.
Dall’attacco si sale due lunghezze (circa 90 metri totali, II-III) per un canale-camino come per lo spigolo Nord (anello cementato dopo circa 30 metri). Raggiunta una zona di cenge, si attraversa a destra per prendere un canale obliquo a destra (evidente, un passo di IV) alla cui sommità si risale ancora una zona di gradini e si sosta dove la parete si raddrizza. Da qui descrizione tiro per tiro.
L1: dritti per un breve muro, poi evitare un risalto giallo sulla destra e proseguire per sostare su un gradino con clessidra. 50 m, IV+.
L2: pochi metri a sinistra, poi si torna a destra per una rampa che conduce a un breve diedro, sopra il quale si sosta su spuntone. 50 m, III-IV.
L3: dritti per un breve muro, si esce su una cengia e si prosegue per un sistema di fessure oblique da destra a sinistra, al termine del quale si sosta su terrazzo con 1 chiodo + clessidra. 50 m, IV+
L4: evitare a destra lo strapiombino e tornare a sinistra per salire un diedro erboso (1 chiodo + clessidra in uscita); proseguire ancora (1 chiodo) fino ad una cengia erbosa sovrastata da strapiombi, dove si sosta su clessidre. 50 m, V-.
L5: Spostarsi a destra a prendere un diedro molto bello (1 chiodo), al termine del quale si sosta a destra su clessidra. 30 m, V.
L6: Seguire la cengia verso destra (clessidra in partenza) e sostare in una rientranza con spuntone. 25 m, II-III.
L7: Superare un risalto di bella roccia ma improteggibile (V+) e proseguire per un bellissimo diedro purtroppo spesso bagnato, uscendone a destra per sostare su clessidra sotto strapiombi gialli spesso bagnati. 30 m, V+.
L8: a sinistra si supera un breve muro grigio e si entra in un secondo diedro di bella roccia ma spesso bagnato. Sotto lo strapiombo che lo chiude (clessidra) si esce a destra e si vince un muretto giallo (2 clessidre) tornando a sinistra (1 chiodo) per sostare in una nicchia con chiodo a U e clessidra. 30 m, V+ / VI-.
L9: superare lo strapiombino della nicchia e proseguire appena a sinistra per un diedro. raggiunta una clessidra con cordino, si esce a destra e si prosegue per rocce più facili raggiungendo una terrazza ghiaiosa; sosta subito sopra da attrezzare con due friend 0.5-0.75 su buona scaglia. 50 m, V.
L10: Qui la via si perde un po’. L’originale dovrebbe andare a destra verso un sistema di camini. La variante da noi seguita punta invece a sinistra per una rampa di placche facili che porta a sostare su una cengia con spuntone. 40 m, III.
L11: con traversata a sinistra si raggiunge una bella fessura-diedro di roccia chiara che si risale interamente. Si prosegue ancora su rocce più semplici ma poco proteggibili per andare a sostare in un nicchione giallo con due clessidre. 50 m, V.
L12: si doppia lo spigolo a sinistra e si risale una concavità di roccia nera e umvia (sgradevole), proseguendo poi su terreno più facile fino ad uscire dalla parete. Sosta poco sotto la terrazza sommitale in una rientranza in cui si piazzano tre buoni friend 0.5-0.75-1. 50 m, V in partenza poi III-IV.
Da qui a sinistra si mette piede sulla terrazza erbosa di vetta.
Discesa: attraversata la calotta sommitale dello Sciliar si raggiunge il rifugio Bolzano da cui si prende il sentiero che riporta verso Siusi (30 minuti). Al primo bivio si prende sulla sinistra il Gamsteig che in circa 1 ora scende al rifugio Schlernboden.
- Bibliografia:
- I. Rabanser - O. Bonaldo, Vie e Vicende in Dolomiti