Note
La via presenta difficoltà di V, VI, VII-. Itinerario davvero notevole nella parte grigia del pilastro vero e proprio. Via spesso da capire e tutta da scalare.
Normale dotazione, cordini, serie di nut e friends, eventualmente qualche chiodo e martello.
La via si sviluppa su roccia di ottima qualità.
Avvicinamento
Normale dotazione, cordini, serie di nut e friends, eventualmente qualche chiodo e martello.
La via si sviluppa su roccia di ottima qualità.
Da Malga Venegiota per strada sterrata, poi per sentiero 749 verso il Passo della Venegiota. Usciti dal bosco si raggiunge la parete Ovest del Mulaz, per prati e ghiaie. Per rampa si sale verso destra a delle rocce. Si traversa a sinistra un ruscello. Si sale, per rocce facili, ad una rampa verso destra che porta alla base dei canaloni. Per cengia (ometti) in breve alla conca con grotta dell'attacco posto a destra del diedro principale. Esiste una variante diretta più difficile con attacco diretto nel grande diedro.
Descrizione
- L1: seguire la fessura e poi piegare leggermente a destra. Si segue ancora una fessura, che riporta leggermente a sinistra, fino alla sosta (1 chiodo+1 clessidra). 35 Mt., V, IV.
- L2: obliquare a sinistra e seguire la fessura principale che si verticalizza. Dove diventa strapiombante traversare a destra portandosi sotto l’evidente spaccatura. Risalirla; superare un’ostica strozzatura e sostare poco sopra e più a sinistra (1 chiodo+1 clessidra).
35 Mt., IV+, V+, VI-, 4 chiodi. - L3: salire il diedro-fessura per circa 10 metri; quindi traversare a sinistra con passo in discesa (1 chiodo) sino a raggiungere la comoda cengia sulla quale si sosta (3 chiodi) alla base del diedro chiave. 15 Mt., V, II, 1 chiodo.
Attenzione al punto in cui bisogna traversare a sinistra, in caso di errore più in alto si vede uno spuntone con cordini per calarsi. - L4: salire nel camino fino a prendere l’aggettante diedro fessurato. Da qui le difficoltà aumentano anche perché la parete di destra è veramente liscia. Però la fessura è continua e netta e permette di posizionare ottimi friends. Raggiunta una cornice spiovente conviene salire alla nicchietta con chiodo 1 metro fuori a destra, dalla quale si rientra subito sopra. Ancora pochi metri e la fessura liscia lascia spazio ad un diedro più articolato tramite il quale si raggiunge la cima del “pilastro grigio” dove si sosta (sasso incastrato con cordoni).
40 Mt., V, VII- oppure VI e A0, VI, V, 5-6 chiodi. - L5: alzarsi a destra della sosta e spostarsi ancora a destra raggiungendo una fessura. Salire tutta la fessura; quindi per rampa in obliquo a sinistra puntando alla base di un diedro dove si sosta (2 chiodi). 40Mt., V, V+, IV, 1 chiodo.
- L6: dritto, seguendo il diedro, sale la variante De Donà, VI.
Traversare orizzontalmente a destra per placca. Non andare oltre uno spigoletto, ma salire dritti in placca fino una cengetta. Seguendo delle fessurine si raggiungono rocce più facili. Obliquare verso sinistra fino una zona comoda dove attrezzare una sosta (friend+clessidra).
45 Mt., V, V-, IV+, 3 chiodi, 1 clessidra con cordone. - L7: dritti fin sotto un primo tettino che si aggira a destra per raggiungerne un’altro (2 chiodi). Salire verso sinistra passando a sinistra di un grosso tetto giallo/nero. Proseguire per roccia molto articolata andando fino alla base di un muro verticale dove si sosta (2 clessidre con cordoni). 40 Mt., III+, IV, 1 clessidra con cordone, 1 sosta intermedia (2 chiodi).
- L8: traversare a sinistra ad uno spuntone. Salire ora verticalmente per placca manigliata e poi per facile canalino fin sotto un nuovo salto (attenzione a non andare troppo a destra) dove si sosta (2 clessidre con cordone). 45 Mt., IV+, III.
- L9: superare il breve colatoio nero e poi proseguire su terreno appoggiato puntando alla base de pilastrino finale. Effettuare una spaccata portandosi sul lato del pilastrino e sostare (clessidra senza niente). 45 Mt., IV, II.
- L10: dritti seguendo lo spigoletto poi, per rocce più semplici, raggiungere la cresta sulla sinistra. Sosta da attrezzare (spuntoni).
Dovrebbe essere possibile aggirare sulla destra, con difficoltà inferiori, tutto il pilastrino finale.
40 Mt., IV, II.
Discesa: Seguendo la stretta cresta si perviene all’intaglio tra la Cime Nord e Sud del Mulaz, quindi per la facile via normale si scende al Rif. Mulaz e da qui in Val Venegia.
Ultima revisione 01/07/2023
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