L'itinerario si svolge su terreni facili, in alcuni tratti a pendenza lieve. Esso permette di penetrare in un vallone pittoresco, di alte pareti con cascate e con notevoli fenomeni di erosione, e che inoltre offre svariate possibilità scialpinistiche pressochè sconosciute. L'itinerario e fattibile anche in inverno, però in questo caso si deve percorrere a piedi un notevole tratto di carrozzabile.
Avvicinamento
Risalita la Val Susa si traversa il Monginevro scendendo su Briancon e poi per la valle della Durance fino a Chateauroux (7 km prima di Embrun), al cui interno si devia a dx per Chameyer.Di qui si si continua sulla stradina che si addentra nel vallone del Rabious (indicazione per la cascade de la Pisse); poi a un bivio non segnalato si prende a dx. Si continua con l'auto fin dove l'innevamento lo consente. Oppure al bivio prendere a sx fino allo spiazzo in località les Pinees abbassando cosi di 100 m il dislivello, ma con maggior spostamento e rischio di guado.
Descrizione
Si continua a risalire il vallone di Rabious sulla traccia della carrozzabile (ingombra di grosse pietre alberi di traverso e residui di valanga fino a tarda primavera). Traversato il ponte della Pisse 1316 m si procede tenendo la stradina fino a passare sotto la cascata delle Pisse (alla base c’è lo Chalet Agnel). A le Charanson (rifugio chiuso), si dirama sulla sx l’evidente vallone della Ribiere. A questo punto si abbandona il vallone principale e si risale il suddetto vallone della Ribiere, seguendo la stradina che si tiene sul lato sx del torrente, per boschi di larici.Poco dopo un ponticello permette di passare sul lato dx: si continua verso sud. Superata una fascia boscosa relativamente più ripida, si sbocca nella parte superiore del vallone: si continua verso la vetta, visibile al fondo, per un susseguirsi di dolci declivi, fino a toccare il punto culminante.
Storico
Una gita d'ambiente dove prevale la ricerca più del contatto con la natura in sè, che quì riveste un ruolo di prim'ordine a tutto scapito di chi usa la montagna per il solo piacere del gesto di scenderla possibilmente in farina e meglio se un po' ripido. Utopia pura nel caso di questa gita dove quest'ultimo aspetto non riveste che un ruolo marginale, e lo sci altro non è che il mezzo che consente di esplorare ambienti innevati solitamente non di facile percorrenza nel periodo invernale.
- Cartografia:
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Ign Orsieres-Merlette 3437 ET Scala 1:25.000
- Bibliografia:
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DR Gapencais e Queyras,Haute-Ubaye
Ultima revisione 16/04/2013
Autori:
enzo51