Dalla stazione di olux, quindi seguire il viale alberato sino alla rotonda, girare a sx seguire la statale direzione Torino sino alla seguente rotonda dove ci si dirige alla frazione Gad di Oulx, si attraversa la caratteristica frazione, dove si incontra una antica fontana.
Si procede a mezza costa sul margine destro orografico del pianoro di Pont Ventoux su comodi sentieri e mulattiere fiancheggiati da muretti a secco sino ad entrare nel Parco Regionale del Gran Bosco di Salbertrand.
Si giunge all’area attrezzata della località Pinea, qui si intersecano diversi percorsi culturali conviene seguire il percorso ginnico sino a quando si trovano le indicazioni per il sentiero dei franchi e girando a dx per dolce salita si riprende il cammino nel bosco verso la frazione C. Pietragrossa (1190m). Si giunge alla borgata Case Gorge (1022m), successivamente si giunge al forte Sapè e poi la frazione omonima (1187m) si segue per un tratto la strada militare per Exille, poi la si abbandona e si ritorna nel fitto dei boschi, attraversato un vallone ed un rio si giunge alle grange Godisard di Exille (1135m).
Sempre proseguendo verso est, il percorso contorna la profonda forra del Rio Baccon, attraversa il torrente e raggiunge le frazioni Brusà e Clot Vaccher (1339m). Da questo punto il sentiero sale verso le grange Grampra, quindi si prosegue sulla strada pieneggiante oltrepassando il vallone che scende dal Gran Serin, fino ad arrivare alla strada sterrata che viene usata nella stagione invernale come pista da fondo.
Il tracciato, mantenendosi a monte rispetto alla pista, prosegue per le Case Clot Rosset (1546m) nel bel bosco di larici, fino a toccare l’arrivo della prima tappa del percorso, stazione sciistica del Pian del Frais (1490m) comune di Chiomonte.
Sino a qui il sentiero è segnato benissimo, poi secondo il mio parere dal Pian del Frais conviene seguire la strada asfaltata sino alla frazione Madonna della Losa, non conviene seguire il sentiero che una volta lasciato il Pian del Frais è segnato male e in modo confuso, poco battuto si perde tra prati e torrenti facendo perdere troppo tempo per raggiungere la borgata successiva. Davanti al grosso pannello storico informativo, sulla frazione e sulla chiesa della Madonna della Losa, al di là della strada è segnalato, da un cartello di legno, il prosieguo del sentiero dei franchi. Una mulattiera si infila nel bosco, costeggia il ripido vallone del Rio Merdarello, attraversa il rio e prosegue sul versante opposto fino al casolare Gran Monbello(1261m).
Da qui il sentiero comincia a perdere quota sul costone e, giunto ad un bivio, svolta decisamente a destra, qui occorre fare attenzione perchè siamo fuori dal parco regionale e i segnali sono meno chiari e frequenti, la mulattiera è abbandonata poco pulita e si ha l’impressione che il tratto sia poco frequentato. Scendendo dal sentiero si incrocia una strada poderale, occorre seguirla verso dx per un brevissimo tratto, si incontra un cartello in metallo con la scritta Sentiero dei Franchi che ci indica la direzione a dx, non fatevi ingannare subito dopo il cartello se guardate bene alla vostra sinistra noterete una traccia che se seguite si fa sempre più marcata ed è il sentiero giusto da seguire per dirigersi verso la frazione Assiere di Meana.
Da questo punto cercando di seguire i segnali, che si fanno sempre più radi e meno chiari si giunge alla frazione Assiere(necessaria la cartina). Attraversata la frazione, la mulattiera selciata coincide con un tratto della GTA. Dopo aver valicato il rio Scaglione su un ponte in pietra, si giunge a Menolzio (728m), dove si prende il sentiero a destra delle prime case.
Si prosegue sempre diritto si esce dal paese e si giunge ad bivio a T. seguire la strada di dx che in breve diventa sterrata, ad un certo punto cartello indicatore per il sentiero dei franchi a sx, stiamo entrando nel parco regionale dell’Orsiera Rocciavrè il sentiero riprendere ad essere segnato molto bene e in condizioni buone. Si sale alle case Belmondo (1001m), si prosegue su sentiero sino ad incontrare nuovamente la strada poderale, a questo punto si gira a sx seguendo la poderale lasciando i bivi e proseguendo per la sterrata si contornano i declivi del Monte Benedetto e si giunge al pianoro della cappella Toglie (1435m), senza arrivare al posto tappa GTA, ad un certo punto ad un tornante seguire i cartelli, a sx, che segnalano il tragitto per il rifugio Amprimo. Si risale fino ad oltrepassare un primo ed un secondo colletto presso la casa delle Casse (1506m). Si scende quindi nel bosco, fino alla frazione la Comba (1405m). Da questo gruppo di case si attraversa decisamente la valle del Rio Gerardo, superando il torrente e arrivando al Rifugio Amprimo al Pian Cervetto (1385m). Continuando sul sentiero (sempre seguendo i segnavia gialli e i frequenti cartelli indicatori), superato il lariceto ed alcune radure dell’alpeggio Gonteri si raggiunge la frazione Traves a Mont (1285m). il sentiero prosegue verso le case Arbrun e la borgata Pois (1311m), entrambe abbandonate da tempo. Entrati quindi nel vallone del Gravio ed arrivati alla frazione Passet, si incontra il sentiero che sale dall’Adret. Da qui, in circa mezz’ora, si arriva alla pittoresca radura dove si trova il Rifugio GEAT del Gravio, secondo posto tappa del percorso.
Dal rifugio del Gravio, superato il torrente su un piccolo ponte in legno, si presentano due opportunità: una di esse riguarda la deviazione del Sentiero dei Franchi che permette di visitare le abazzie di Montebenedetto e di Banda. Il sentiero principale, verso destro, è ben evidenziato dall’indicazione Piansignore-Pian dell’Orso. Attraverso il pianoro dell’alpeggio di Piansignore e superato il Casotto dell’Alpe Fumavecchia (1670m) si raggiunge il magnifico Pian dell’Orso con la sua cappella (1920m), dove si trova un locale di ricovero. Dal colletto dello spartiacque Susa-Sangone nei pressi della spianata, si segue il tracciato che aggira la punta dell’Orso e il Monte Luzera sul lato della val Sangone. Tornati sullo spartiacque in corrispondenza del colle Bè Moulè (1635m), si rientra sul versante valsusino e si prosegue, con una costante e lunga discesa a mezza costa, fino al colle Bione (1474m).
A questo punto occorre fare molta attenzione, al colle Bè Moulè c’è un bell’incrocio con molti sentieri, occorre tenersi leggermente sotto lo spartiacque e seguire la dorsale, il sentiero dei franchi in questo punto è segnalato malissimo, sono invece segnalati e segnati molto bene i sentieri che si dirigono verso la frazione Tonda (Coazze) e su tutto il versante della val Sangone. Ricapitolando giunti al Colle Bè Moulé tenersi leggermente a dx non seguire la segnaletica per Tonda ma si vede un ometto su un grosso masso granitico dove una ben visibile freccia di vernice gialla indica la direzione giusta.
Dal Colle Bione si continua verso est per pascoli erbosi tenendosi adesso sulla cresta spartiacque. Ora il sentiero si fa più chiaro e più segnato, attenzione comunque a tenersi bene sulla dorsale che divide le due valli, molte tracce di piste e sentieri tendono a portare verso la val Sangone. Si giunge in fine al Colle dei Tre Roc, uno spiazzo erboso sulla strada sterrata proveniente dal Colle Braida. A questo punto si abbandona lo spartiacque scendendo nel bosco sul lato della Val di Susa (cartello indicatore), in breve si perviene alla fontana del Truc, una zona cintata dove sul lato opposto di arrivo si trova la fonte, ora il sentiero dei franchi con segni gialli indica la direzione alla propria destra verso est, se si decide di seguire la segnaletica occorre percorre a tratti la strada poderale e a tratti sentieri sino a reggiungere la frazione la Mura (1089 mt) occorre avere la cartina perchè i bivi sono mal segnalati. Il consiglio è, una volta raggiunta la fontana del Truc, seguire i segnavia bianco e rossi che fanno intraprendere un rupido sentiero che scende sino a congiungersi alla poderale nei pressi della frazione la Mura, molto più diretto senza bivi. Dalla frazione la Mura seguire evidente sentiero selciato tra piccoli muretti di pietra sino alla frazione Folatone (986 mt), qui si rivedono cartelli del Sentiero dei Franchi, il sentiero continua con discesa costante mantenendosi poco a valle della borgata Bennale e supera diversi ombrosi valloni della catena montuosa che separa la valle di Susa da quella del Sangone. Si giunge alla borgata Plan Pomè (890 mt), alla frazione Basinatto (909 mt), alla fonte Gigheiron dove si interseca la poderale e si segue sino al Colle della Croce Nera (851 mt), la si abbandona per l’ultima volta e per sentiero si giunge al piazzale del parcheggio in prossimità della Sacra di San michele, qui termina il sentiero dei franchi. Per tornare al fondo valle a Sant’Ambrogio, si può proseguire dalla borgata di San Pietro dove si imbocca la mulattiera selciata percorsa anticamente dai monaci per salire alla millenaria abbazia. in circa 45 minuti si raggiungono le case di Sant’Ambrogio e la stazione ferroviaria.
- Cartografia:
- fraternali editore-bassa valle susa, val susa val cenischia, rocciamelone, val chisone-scala 1:25.000
- Bibliografia:
- il sentiero dei franchi edito susalibri