Da Arvogno si segue la strada asfaltata fino al ponte sul Melezzo; passato il ponte si prosegue indifferentemente lungo la stessa strada o la mulattiera seguendo le indicazioni per il Lago Panelatte. Si passa nell’ordine dall’Alpe Villasco, Alpe I Motti e Cappella di S. Pantaleone. Qui si prende il sentiero a destra per la Bocchetta di Ruggia che si lascia ben presto per salire a sinistra su un conoide erboso originato da un ampio canale che scende direttamente dalla cima. Il conoide si trova a destra di un caratteristico sperone roccioso, staccato dalla parete e sovrastato da un lastrone inclinato. L’intero percorso di salita si osserva agevolmente dal sentiero appena dopo I Motti. In alternativa si può salire passando per uno dei due ripidi canali a sinistra o a destra dello sperone sopra citato. Il canale di sinistra è erboso mentre in quello di destra sono presenti anche rododendri; tutte e tre le opzioni sono valide sia per la salita che per la discesa. Superato il primo tratto molto ripido si raggiunge un larice solitario e una chiazza di terra e pietre. Da qui in poi la pendenza diminuisce leggermente; si continua a salire direttamente fino alla cima, oppure spostandosi a sinistra per raggiungere l’ultimo facile tratto della cresta Nord-Ovest, da cui in vetta. Il ritorno può avvenire per lo stesso percorso dell’andata oppure, raggiunto il sentiero alla base del pendio, proseguire in direzione della Bocchetta di Ruggia, transitando poi per l’Alpe omonima, l’ex Rifugio Greppi (attualmente chiuso) e la Bocchetta di Muino, da cui si può scendere ad Arvogno direttamente o passando per la Piana di Vigezzo.
- Cartografia:
- CNS 1:25000 foglio 1311 Comologno
- Bibliografia:
- G. Francese Val Vigezzo Tamari editori 1976