Dalla piazzetta di Forzo dove è possibile parcheggiare l’auto imboccare verso sinistra il sentiero per l’alpe Vassinetto e il bivacco Revelli (cartello indicatore) che si insinua fra le case della borgata. Quasi subito prendere a destra una stretta viuzza (mi pare sia la seconda che si incontra) fra le abitazioni in cui è visibile un bollo rosso.
Il sentiero sempre molto ben indicato percorre un tratto poco pendente fra due muretti di pietra dopodichè svolta destra e comincia a salire rapidamente con numerosissime risvolte nel bosco di larici, costeggiando e attraversando più volte una grossa pietraia. Intorno a quota 1575 si attraversa un bell’ombroso balconcino con due panchette di pietra e una cappelletta con Madonnina incisa.
Il sentiero continua a risalire ripido e a risvolte alternando il lariceto ad alcuni dossi erbosi e per un po’ costeggia e poi attraversa dei fili di una teleferica.
Diradatosi ormai il bosco a quota c.ca 1990 si sbuca in un primo pianoro erboso dove a breve ci si trova ad avere a sinistra un torrentello.
Qui ci sono due possibilità: o si continua sul sentiero principale mantenendo il torrente sulla sinistra e transitando sotto la casa di caccia Vittoria per raggiungere direttamente la grangia Vassinetto o si attraversa il torrente per una traccia non subito visibilissima ma poco dopo evidente e si raggiunge la suddetta casa di caccia, superata la quale dopo poche decine di metri ci si ricongiunge con il sentiero principale poco prima abbandonato. Le due alternative sono del tutto equivalenti sia come lunghezza sia come difficoltà.
Pochi metri dopo l’abbandonata grangia Vassinetto ci si imbatte in un masso su cui sono affissi due vecchi cartelli del Parco e su cui è indicato a vernice (sbiadita) il bivio: a destra si prosegue per il bivacco Revelli, a sinistra è indicato il passo di lago Gelato.
Nel nostro itinerario si prende a sinistra verso il passo di Lago Gelato e si comincia a risalire una ripida gola percorsa da un torrente che a q. 2080, poco sotto una bella cascata, viene attraversato.
Il sentiero è sempre piuttosto evidente, sia per la traccia sul terreno sia per i bolli rossi o bianco-rossi che non mancano mai e che spesso si vede che sono stati rinfrescati di recente.
A q. 2175 la pendenza del sentiero si addolcisce e si esce su di uno splendido e piuttosto esteso pianoro erboso percorso da torrente, lo si raggiunge con pochi metri di discesa e lo si attraversa tutto nel senso della lunghezza.
Dopo un breve tratto di ulteriore salita si tocca un secondo pianoro erboso più piccolo del primo ma non meno bello attraversato il quale si raggiungono in breve i ruderi dell’alpeggio Umbrias. Uno di questi un po’ discosto (e fuori dal nostro itinerario) lo si vede incastrato sotto la parete rocciosa sulla destra che scende dalla Costa Umbrias (talvolta indicata come Costa Braias).
Invece di scendere ai laghi si prosegue sul sentiero per il passo del Lago Gelato fino ad arrivare in prossimità del quarto lago cClombino 2234 m. Si scende verso il lago e si prosegue al fianco del rio portandosi sotto alla quota 2588 m della costa Colombino con alla sua sx il passo Colombino, si sale senza sentiero tra pietraia e tratti erbosi con semicerchio da dx a sx portandosi sui verdi e ripidi pendii sotto il passo colombino impervio da salire direttamente.sotto al passo si trova una traccia dei camosci che prosegue salendo a sx attraversa qualche cengia un po’ esposta ed in breve giunge sotto la cresta che si guadagna salendo due facili gradoni di roccia aiutandosi con le mani.si sbuca in cresta tra il passo Colombino e la quota 2473 m che si raggiunge proseguendo a sx, breve discesa e risalita a raggiungere il monte Colombino 2437 m.
Volendo da sotto il passo si può proseguire a dx dove vari canalini e cengie erbose portano sotto alla parete della quota 2588 me proseguendo a sx si arriva direttamente al Passo Colombino 2432 m.
- Cartografia:
- igc 101
- Bibliografia:
- cai tci gran partadiso