Ne risulta una salita molto estetica e di impegno sostenuto. Com’è ovvio l’ambiente invernale è soggetto a repentini cambiamenti e trasformazioni. Le difficoltà indicate, la condizione e la qualità di neve ghiaccio, così come la suddivisione in tiri e lunghezze dell’itinerario sono da ritenersi in toto subordinati alle caratteristiche presenti al momento della salita.
Avvicinamento:
Si raggiunge in auto il complesso di rustici di Campocatino e i relativi parcheggi da Vagli di Sopra mediante una nuova strada sterrata che con un violento strappo al territorio permette di evitare l’attraversamento del paese. Si entra nel vasto anfiteatro e si punta decisi verso la parete.
Attacco:
Al vertice di un conoide di slavina, risulta molto evidente sin dal piazzale di Campocatino, ed è in comune con il canale Grondalpo di destra.
L1 Si può attrezzare una solida sosta su affusti di alberi alla destra (faccia a monte) dell’attacco. Ecco un primo risalto a circa 80°, potrebbe imporre alcuni passi di misto nei primi metri poi diventa più agevole, ci dovrebbe essere una sosta a chiodi al tempo sepolta;
L2 Si prende a sinistra il Couloir Nord vero e proprio, a destra prosegue il canale Grondalpo, un altro breve tratto verticale su i 70°;
L3 Ora su per il C.N., un solo tratto irto a 75°. Per fare sosta ci si dirige a destra in una piccola grotta sbarrata da muro di neve;
L4 Dalla grotta in traverso a sinistra per riprendere poi il C. con un tratto più ripido del precedente, indi il C. gradualmente s’adagia sino alla base di una goulotte;
L5 Primo tiro nella stretta goulotte, meno ostico di quello che può sembrare dal basso, almeno tre buone viti da posizionare nei primi metri, poi chiodo su roccia a sinistra e sosta da rinforzare poco più in alto;
L6 La goulotte termina con un ripido risalto ostruito da neve mal trasformata che rende meno sicura la progressione, soprattutto nell’uscita verso sinistra. L’assicuratore alla sosta si trova molto esposto alla caduta di frammenti essendo recisamente sulla verticale di salita;
L7 Dopo pochi metri si scavalca una affilata cresta e ci si affaccia sul canale che sale dalla sinistra, tagliandolo in esposto traverso, almeno una possibilità di rinviare esili alberi, e si va a sostare a fianco delle rocce in vista di un colossale prisma di roccia che sembra sbarrare il passo;
L8 Si percorre il canale, pendenza massima sui i 75°, e si entra in una bella grotta adorna di muschio ed enormi stalattiti, almeno un chiodo di sosta affiorante;
L9 Si abbandona la grotta traversando verso sinistra sotto una teoria di piccoli tetti dai quali si proiettano enormi lingue ghiacciate, possibile proteggersi con un’ottima vite o con chiodi in loco, espostissima uscita su ghiaccio 80° e poi la parete si corica gradualmente fino a sostare su strutture rocciose;
L10 Almeno un tiro su comodo pendio 45° e sosta sulle rocce a sinistra;
L11 Si procede verso la linea di cresta e ci si accomoda a cavalcioni di questa o sul versante opposto.
Discesa:
Per il canale di San Viano, primo tratto in piolet traction discendente fino ad una sosta. Da questa si scende tutta la corda e si sosta nel canale, possibile un’altra doppia su sosta da rinforzare oppure scendere al meglio fino al limitare del bosco. Entrare in questo e traversare verso sinistra senza perdere quota passando sotto l’attacco della cresta Sud Est e di qui fino ad incontrare il sentiero e poi la strada che riconducono a Campocatino.