dalla piazzetta in fondo al paese infilare una strada a sx e superare il torrente Stura su un ponte in cemento. La carrozzabile attraversa verso Sud il pianoro e giunge all’imbocco del vallone di Sea. Prima di riattraversare il torrente, seguire una mulattiera costruita dalla Comunità Montana per accedere alla località della sorgente “Grandi Boschi”, dove è stato realizzato l’acquedotto generale delle Valli di Lanzo. Giunti all’altezza delle costruzioni dell’acquedotto, il sentiero, anziché portarsi sull’opposta sponda come faceva in precedenza, prosegue sulla dx sotto le estreme propaggini della costiera Malatret. Dopo una salitella il sentiero percorre ancora il fondovalle sino ad attraversare la Stura di Sea nei pressi del Gias Balma Massiet ad un’ora circa di marcia dall’auto. Continuando lungo la sponda sx il sentiero prende a salire in mezzo a bassa vegetazione raggiungendo il Piano di Sea, dove, riattraversato il torrente su un ponte in cemento, si raggiunge l’Alpe di Sea q.1785 posta a ridosso di un enorme macigno.
Superata una breve salita si riesce su un vasto pianoro, verso il centro del quale, a dx, sorge il grosso Gias Nuovo ( possibilità di pernottamento, necessario il sacco a pelo) a q .1888 mt. Senza toccare le grange, rasentare la sponda dx del pianoro sino al termine di quest’ultimo presso una stretta gola del vallone dal fondo solitamente innevato e usufruibile in discesa se ancora senza crepacci e con innevamento abbondante. Il sentiero appare nuovamente più marcato sul fianco dx, molto ben segnato che con ripida salita supera la stretta gola suddetta. Oltre questa, il bivacco diventa visibile
ed il sentiero abbendona il fondo del vallone per risalire a dx per ripidi pendii nevosi verso il Gias Piatou q.2189 mt da esso per ripide chine nevose raggiungere in una ventina di minuti il bivacco.
2° GIORNO; dal bivacco salire verso Nord Ovest per pendii nevosi di inclinazione non superiore ai 30° raggiungendo in breve il valloncello scendente dal Passo. Seguire il valloncello con pendenza moderata ( 30° poi 35°) sino a dove si restringe e si impenna. Tenersi, salendo, sulla sua sponda dx per evitare le frequenti scariche di sassi che provengono dalla cima Nord di Piatou ed uscire al meglio superando la grossa cornice sommi tale nel punto più favorevole (generalmente si appoggia verso la P.Francesetti, a dx ). Gli ultimi 200 mt sono i più ripidi e possono essere segnati da una profonda rigola, inoltre una crepaccia terminale può essere più o meno aperta all’inizio del canalino terminale, ma, normalmente, non crea particolari problemi.
- Cartografia:
- Valli di Lanzo e Moncenisio I.G.C.