
Dal laghetto quota 2587 si prende l’evidente sentiero, che in direzione nord-est (verso il Pic) atraversa i bei pascoli fino a lambire l’evidente pietraia che discende dal Pic d’Asti; costeggiarla prendendo la direzione est e non farsi tentare, arrivati in prossimità di un pianoro in cui non si vedono più ometti e bolli, di salire direttamente la pietraia, ma costeggiarla infilandosi in un valloncello nuovamente in direzione nord-est, in cui si ritrovano gli abbondanti ometti.
Facendo sempre attenzione agli ometti, non sempre visibilissimi in salita, si risale la pietraia sul margine del macereto (sulla dx salendo), guadagnando faticosamente con sentiero sempre più evidente la Sella d’Asti (palina).
Da qua volgendo verso nord-ovest si vede l’evidente via di salita della cresta: si ridiscende per qualche metro e si aggira il Torrione Gina (versante nord), salendo un canalino e un muretto (alla fine di questo sosta su fix) e lo si aggira per cengette, gradini fino a uno spuntone più evidente in cui si può passare sulla dx salendo (bollo verde, sosta alla fine del passaggio) per passaggio un po’ esposto ma ben gradinato, o sulla sx per terreno più infido e marcio.
Superato il tratto si giunge sotto la parete, si prende la cengetta che sale sulla sx (bollo) che poi si allarga e si trasforma in un canalino sfasciumato, quando questo termina si affronta la dirempettaia brevissima placca (II+/III-), bollo verde e tacca sbiadita sopra, no materiale per assicurazione, insidiosa se bagnata), che aiuta a guadagnare la cengia superiore, più stretta, ma ben appigliata, (bolli) che si attraversa da sx verso dx guadagnando lo spigolo di cresta.
Qui si sosta (fix con catena). Si percorre quindi la cresta con facile, ma aereo passaggio (II+/III-), e la si percorre, dapprima per rocce abbastanza verticali, la pendenza si abbatte e sul filo si raggiunge con facilità l’aerea vetta.
Discesa su itinerario di salita, consigliata la doppia (sosta a fix con catena) facilmente riconoscibile perché consente di calarsi direttamente sulle cenge sottostanti (corda 60 m giusta, giusta, calarsi tutto sulla sx scendendo in direzione della placca, attenzione nel recupero corda: rischio di incastrarla).
In alternativa disarrampicando in sicurezza sul tratto di salita, ma più lungo e laborioso.
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